Alla presenza di un importante numero di relatori, moderati da Antonio Ferraioli, presidente dell’Associazione nazionale industriale conserve alimentari vegetali (Anicav), si è svolta in modalità web l’ottava edizione del convegno sul comparto conserviero del pomodoro (1 - 2 - 3). Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav (4), ha preso in esame la situazione italiana che presenta più di 65mila ettari coltivati, 37 al nord e 28 al centro sud con una produzione di 5 milioni di tonnellate, con un leggero incremento rispetto al 2019. Tutto ciò, malgrado importanti criticità dovute al Covid, quali i costi di gestione ed una complicata organizzazione del lavoro. Importante la difficoltà di programmazione, soprattutto dovuta alla incertezza del canale Ho.Re.Ca. causata dalla chiusura dei ristoranti, ma anche i problemi delle rese sia industriali che agricole con significativi cali in compartimenti cruciali come quello Foggiano. L’export ha tenuto bene con incrementi attorno al 10% in Germania, Regno Unito e Giappone e addirittura del 20% negli Stati Uniti. Nel canale retail in Italia i consumi sono aumentati significativamente come logica conseguenza del lockdown. Dati che confermano come i consumatori hanno considerato un grande valore aggiunto quello di poter disporre del prodotto conservato. Marco Serafini, consigliere Anicav, ha analizzato il mercato mondiale che vede l’Italia al terzo posto dopo l’inarrivabile produzione della California che doppia sia la Cina, sia il nostro Paese che mantiene, comunque, il 25% del mercato europeo e il 13% di quello mondiale. Antonio Casana, presidente di Tomato Europe (5), in dialogo con due commissari europei del comparto analisi e produzione, Marijke Van Schagen e Celine Keidel hanno puntualizzato le prospettive per il prossimo triennio e a medio termine, mettendo a fuoco l’importanza della trasparenza ed equità della filiera alimentare e della sofisticazione, da noi ben conosciuta col fenomeno dell’Italian Sounding, dove il ricordo del bel Paese nelle confezioni prodotte altrove, ci fa perdere miliardi di euro. L’intensa giornata di analisi si è conclusa con una tavola rotonda moderata da Francesca Zecca di Food a cui hanno partecipato Antonio Ferraioli, AD di La Doria, Francesco Mutti dell’omonima azienda e Manuel Vazquez Colleja CEO di Conesa Group i quali si sono dimostrati ottimisti sul futuro dell’industria conserviera del pomodoro: malgrado le difficoltà dovute alla pandemia, infatti, gode di ottima salute. Saluti finali da parte della ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova che non solo ha parlato della centralità di questo comparto conserviero nel made in Italy, ma anche dell’iter per il riconoscimento del pomodoro pelato come IGP.