Food :: 16 ago 2016

TRUFFE, PUFFI O VEGANI IN CARCERE?

Storie di ordinaria follia

La truffa nel freddo linguaggio del giurista (A) è un “artificio o raggiro" insomma un modo non solo per prendere in giro il prossimo, ma creargli anche un danno traendone contemporaneamente un illecito proprio vantaggio ed approfittando della sua buona fede. Esiste certo un limite tra buona fede e… stupidità, da “ puffi “ insomma, dove cioè è lecito sbagliare ma non proprio dormire sulle furbizie altrui, anche a tavola e forse ancor più e proprio a tavola. Non fosse altro perché ne và non solo del nostro portafoglio ma ancor prima della salute nostra e dei nostri cari.

Purtroppo in materia le idee non sempre sono chiare, anzi. E ciò non solo da parte del povero consumatore, evoluto o “cavernicolo" che sia, quanto ed ancor più grave direi, da parte del legislatore, anche quello europeo che in materia ha già in passato dato “splendidi" esempi della propria insipienza, dalle misure millimetrate dei fagiolini in poi, solo per citare quella forse più famosa ma non più dannosa peraltro.

Ne è recente, non ultimo ed anzi avrà certo presto altri degni successori, l’esempio del pomodoro (1) San Marzano (B) che per l'Ue "non è appannaggio dei produttori italiani" ma si può coltivare ovunque, a differenza di quello Dop dell'Agro nocerino-sarnese. Per tale ragione e non solo, quest’anno il ministero delle Politiche agricole ha lanciato la "Giornata nazionale della qualità agroalimentare" per ribadire la leadership del nostro Paese in fatto di denominazioni d'origine. L'iniziativa, promossa in collaborazione con Ismea, ha l'obiettivo di mettere attorno a un tavolo gli operatori del comparto Dop e Igp italiano e il mondo della politica per decidere assieme quali strategie attuare a tutela delle indicazioni protette.

Ma tutto ciò basterà a risvegliare la coscienza ed attenzione del consumatore medio? Si tratta solo di un problema economico (pagare cioè quanto si mangia per quanto vale) od ancor più e prima una questione di salute per sapere esattamente cosa si mangia e beve e con quali conseguenze? O infine, ma certo non ultimo, poter liberamente valutare e scegliere? Non possiamo non ricordare proprio a tale ultimo riguardo, l’odierna diatriba sulla proposta di legge dell’On. Savino (C) che ipotizza di imporre il divieto sanzionato penalmente per i genitori che obbligano i minori di 16 anni ad una dieta vegan…

Ricordando e parafrasando un grande statista, il Cavour, verrebbe voglia di proclamare “libera tavola in libero stato".

 

A) V. art 640 e segg Codice Penale

B) Si veda in proposito la serie di interessanti commenti pubblicati recentemente su Repubblica

C) Come segnala anche il Corriere della Sera del 9.8.16

 

 

 

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