L'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), aggiornato dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf) il 18 marzo 2025, si arricchisce di 77 nuove voci, portando il numero totale a 5.717. L'aggiornamento, firmato dal Ministro Francesco Lollobrigida, conferma il costante impegno nella valorizzazione delle eccellenze gastronomiche italiane, che sono radicate nei territori da almeno 25 anni e rappresentano una ricchezza culturale e produttiva fondamentale per le piccole realtà locali.
Ogni anno l’elenco viene arricchito e aggiornato sulla base delle proposte avanzate dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, che definiscono i prodotti agroalimentari come "tradizionali" in base a criteri storici e culturali. La Campania, con 610 prodotti, si conferma la regione con il maggior numero di PAT, seguita dal Lazio (492) e dalla Toscana (468).
Nel 2025, la Sardegna ha visto crescere il suo patrimonio gastronomico, passando da 269 a 274 prodotti, con l'aggiunta di due nuove specialità provenienti da Neoneli, un paese della provincia di Oristano che ha da tempo fatto della valorizzazione enogastronomica un suo punto di forza.
I prodotti sono la Cassola di pecora e l’Ortau di pecora di Neoneli, il Papassinu nieddu, un dolce di Orgosolo (NU), il Cohone cun foza o pane di patate di Gavoi (NU) e infine i Ravioli di patate di Ardauli (OR), insaporiti con nebidedda (origano selvatico).
Neoneli si distingue per il suo impegno nella promozione delle tradizioni culinarie locali. Due nuove pietanze tradizionali, la Cassola di Pecora e l'Ortau di Pecora, sono state ufficialmente riconosciute tra i PAT. Queste specialità, che riflettono la vocazione agropastorale del borgo, sono il risultato di un lungo processo di ricerca e valorizzazione, fortemente voluto dal Sindaco Salvatore Cau, ora anche consigliere regionale.
Per il riconoscimento ufficiale delle sue eccellenze gastronomiche il Comune di Neoneli ha affidato lo studio esecutivo all’antropologa e storica dell’alimentazione Alessandra Guigoni, che si è mossa tra archivi, antiche fonti storiche e indagini “sul campo”, intervistando gli anziani della comunità.
Il termine "Ortau" si riferisce a una particolare preparazione a base di carne di pecora, in cui l'intestino retto dell'animale funge da contenitore per un ripieno ricco di frattaglie. La tradizione di Neoneli, unica nel suo genere, prevede l'utilizzo esclusivo della carne di pecora, contrariamente ad altri paesi dell'isola, dove l'Ortau è preparato con carne di maiale. Il nome "Ortau" deriva dal verbo "rivoltare", un riferimento all'operazione di pulizia e preparazione dell'intestino retto prima di essere farcito.
Gli ingredienti principali dell'Ortau sono cuore, milza, mammella, parasangue (diaframma), animelle e altre frattaglie della pecora. La preparazione, semplice e rustica, prevede il lavaggio e il rivoltamento dell'intestino retto, che viene successivamente riempito con il ripieno e chiuso con uno stecco o uno spago. L'Ortau viene cotto al forno, arrosto, su graticola o in padella, ed è tradizionalmente preparato durante le feste del paese, come la festa di San Pietro, Sant’Antioco e la Festa dell’Angelo, che si celebra a inizio agosto.
Si tratta di un piatto che affonda le radici nella tradizione gastronomica del paese di Neoneli, e che appare già nei documenti ottocenteschi come una pietanza tipica preparata durante le grandi occasioni; uno spezzatino di carne di pecora cucinato con pomodoro, aglio, cipolla, basilico e prezzemolo, un piatto che veniva consumato soprattutto durante le feste religiose e le celebrazioni comunitarie.
Il termine "cassola" deriva dall'uso di una casseruola di coccio, che nel tempo ha dato il nome al piatto stesso. Le origini di questa preparazione risalgono al periodo tardo medievale, ma è solo nel Settecento, con l’introduzione del pomodoro, che la ricetta ha acquisito la forma che conosciamo oggi. Si serve durante le festività di San Pietro, Sant’Antioco e altre celebrazioni religiose, ed è un simbolo della convivialità e della tradizione gastronomica di Neoneli.
Oltre a questi due piatti la ricetta della Fregula istuvada è andata ad arricchire la scheda “fregula” già depositata al MASAF e alla RAS. Si è puntato sulla caratteristica ricetta, un caso unico nella regione. Sa fregula istuvada è un piatto tipico di Neoneli (OR) e consiste nel disporre la nota pasta sarda, sa fregula, cotta e salata, a strati in una pirofila, alternata a sugo di pomodoro e pecorino grattugiato. Sulla superficie si passa una generosa porzione di strutto fuso sul pecorino grattugiato, che funge da mantecatura (da cui il nome istuvada).
L'inclusione della Cassola e dell'Ortau di Pecora nell'elenco dei PAT rappresenta non solo un riconoscimento per la tradizione enogastronomica di Neoneli, ma anche un segno del continuo impegno del MASAF nella promozione delle eccellenze alimentari regionali. Questi prodotti, che raccontano storie di territori e comunità, sono testimonianze di una cultura alimentare che va preservata e valorizzata, affinché le future generazioni possano continuare a gustare e apprezzare i sapori autentici delle tradizioni italiani.