Dal 2 al 4 marzo tutti gli amanti dell’olio extravergine di oliva saranno al Palazzo delle Stelline a Milano (1 - 2 Conferenza stampa) per la dodicesima edizione di Olio Officina Festival il cui titolo è “L’olio è progresso“, con un’analisi sullo stato dell’arte del settore (3), in Italia, ma non solo, e con un focus sulla drammatica carenza sia in Italia, sia in Spagna di olio a causa del cambiamento climatico. La produzione nel Belpaese è prevista in circa 200.000 tonnellate, quando il fabbisogno sarebbe di un milione di tonnellate. Stessa problematica nel paese iberico, dove le percentuali di resa rispetto alle reali necessità sono ancora più preoccupanti. Ideato e diretto da Luigi Caricato, il Festival (4), a ingresso libero, avrà un programma assai vario e articolato. Banchi d’assaggio da tutta Italia e dal mondo, approfondimenti, degustazioni guidate agli abbinamenti olio/cibo e masterclass comparative per scoprire le infinite sfumature dell’olio che, in Italia, conta una eccezionale biodiversità, con oltre 500 varietà di ulivo. Quest’anno fari accessi sopratutto sull’olio e i bambini, degustatori eccezionali perché ancora privi di visioni preconcette e del giudizio sensoriale che vizia le degustazioni degli adulti. Scuola di cucina, sessioni di assaggio e un “gioco dell’olio“ per imparare la sua millenaria storia e come lo si produce, dall’albero alla tavola, per intrigare i più piccoli. L’olio è progresso (5), recita il tema portante della manifestazione, perché è ormai necessario evolversi per rispondere alle difficoltà del settore, razionalizzando tutte le fasi del processo produttivo, da quella agricola a quella commerciale. I margini operativi per fare questo salto di qualità ci sono, recuperando, ad esempio, terreni abbandonati, creando una olivicoltura ad alta densità, sempre rispettosa dell’ambiente e sostenibile, proprio grazie alle tecnologie oggi a disposizione. C’è urgenza di individuare nuove cultivar di ulivo, anche in ragione dei drastici cambiamenti climatici che impongono soluzioni diverse. La via maestra è quella di ricalcare ciò che è stato fatto in frutticultura dove, per ovviare a questi problemi, sono state create ben 400 nuove varietà a fronte di sole 14 varianti di ulivo. Il futuro è la salvezza dell’olivicoltura italiana è da riporre nella ricerca e nell’innovazione, sfruttando il miglioramento genetico delle piante che ha cambiato la prospettiva di approccio negli ultimi decenni. 

Il palinsesto di Olio Officina Festival 2023

Per quanto riguarda la sezione economica, si affronterà la delicata questione del passaggio generazionale connesso alla razionalizzazione delle aziende olearie italiane. Si parlerà con con Eleonora Berardi di Palazzo di Varignana, Silvio Pella di Visioni Olfattive ed Eva Collini, titolare dell’oleoteca Olio di Eva di punti vendita aziendali e oleoteche, canali retail che devono essere valorizzati con criteri orientati al mercato. Eddo Rugini, biotecnologo, parlerà di olivi ogm e del perché è necessario sviluppare la ricerca sulle piante transgeniche di olivo. Sul tema dell’invenzione tutta umana di cuocere il cibo, interverrà Rosalia Cavalieri saggista e ordinaria di Filosofia e teoria dei linguaggi all’Università di Messina. Sarà presente anche il critico Valerio M. Visintin, celebre critico del Corriere della Sera con il suo libro “Dietro le stelle. Il lato oscuro della ristorazione italiana" un duro pamphlet sulle tante storture del settore. Anche l’oleoturismo sarà trattato così come la creazione di Musei dell’olio grazie a Dario Stefano, Fabiola Pulieri e Antonio Monte. Tra le altre innumerevoli iniziative, ci preme ricordare un omaggio a venti anni dalla scomparsa dello scrittore Giuseppe Pontiggia che tante pagine ha dedicato al lavoro come progresso e affrancamento dalla quotidianità. Un programma ricchissimo, tutto da gustare a cui vi invitiamo a partecipare. Non mancate! 

Altre info: