Una grande scoperta nel paese da cui ha preso nome un celebre vino, il Gattinara. Lo chef Danilo Massa, originario di Borgomanero si è formato nelle cucine di Pinocchio, sotto la guida di Piero Bertinotti, che per un decennio almeno fu tra le tavole più importanti d’Italia, arrivando ad ottenere due stelle Michelin. Dopo aver fatto parte di varie brigate in Italia e in Europa in prestigiose insegne, ha aperto il Ristorante Magnolia, tornando nelle sue zone di origine. Fuori dagli abituali circuiti turistici, se non per gli wine lovers, Gattinara è un paese che deve molta della sua fama al fatto di essere una ideale cintura tra le vigne di nebbiolo delle Langhe e quelle della Valtellina, esprimendo nel terroir vini di grande pregio. Finalmente il ritorno di Danilo Massa in questa zona ha alzato molto i toni del fine dining in una esperienza che non esitiamo a definire eccellente (1 - 2 - 3).
Si inizia subito alla grande con delle ostriche fines de claire, freschissime, masticabili nella loro polposità (4), che ci hanno portato nel bacino di Arcachon, paese famoso per la produzione di questa varietà. Il piacere è prolungato da un sorso di Champagne H. Blin, maison della Valle della Marna che ha tra le principali caratteristiche quella di avere bel l’80% coltivato a Pinot Meunier. Il Brut in questione al naso ha sentori di frutta gialla, kumquat per chiudere con crosta di pane e lievito. Un abbinamento perfetto per una partenza degna di nota. Tra gli antipasti abbiamo scelto l’insolita trota in carpione con delle verdure assolutamente incredibili nel loro sapore che si amalgamavano perfettamente col filetto di trota e le sue uova. Non esito a definirlo il miglior carpione mai assaggiato. Assai gustoso anche l’uovo in piedi alle nocciole, mayo alle nocciole, salsiccia di manzo, yogurt di capra e spinacino dove gli ingredienti sono uniti alla perfezione. Un risotto strepitoso (5) al crescione di ruscello, lampone e ricotta di capra ci ha conquistato con l’uso del lampone disidrato sopra alla cremosità data dall’amalgama del crescione con la ricotta. Ricciola cruda e cotta (6), liquirizia, melanzane e patate dolci denota una perfetta padronanza sia delle tecniche di cottura che degli insoliti abbinamenti con cui è presentata. Altro piatto da dieci e lode! Un divertissement ha chiuso questa memorabile cena. Un dolce “uovo“ e asparagi dove su un finto uovo stanno due asparagi frullati e ricomposti in una forma commissionata apposta dallo chef per ricreare un vero asparago. Anche qui l’asticella è posta in alto e perfettamente superata da Chef Massa.
Sentirete parlare di questo ristorante che, a parer mio, è da annoverare tra i più interessanti della regione. Affermazione non da poco perché stiamo parlando del Piemonte, tra i luoghi dove si mangia meglio in Italia. Complimenti allo chef: la mia cena dell’anno. Non perdetevela!
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