Purtroppo le recenti e ancor vigenti norme di embargo contro la Russia (1) rendono sempre più dura la vita alle aziende dell’export italiano e, oggi, essere a tavole senza Putin, per così dire, costa al nostro “bel Paese” (ma è ancora tale ?!) un importante gruzzolo ogni giorno.
Solo la Regione Toscana stima il mancato guadagno che ne deriva circa 1 milione di Euro in meno ogni mese, con l’export in calo sfrenato (- 35% i dati del primo semestre 2015 rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, stando ai dati della Coldiretti Toscana). Un dato estremamente negativo che ha colpito come purtroppo ben noto, tutti i settori, ma limitandoci al food ha procurato e continua a farlo una continua riduzione specie per quanto riguarda formaggi, frutta, verdura, vino, salumi…
Insomma il danno è doppio: la brusca frenata rappresenta infatti oltre che un danno economico per molte imprese, anche un danno indiretto dovuto alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy .
Fortunatamente invece le esportazioni all’estero verso altri Paesi hanno indice positivo: la vendita di Made in Tuscany agroalimentare (giusto per riprendere la stessa fonte, ma con risultato simile anche nell’intero nostro panorama nazionale) segna una crescita del 15% e tutte le principali categorie merceologiche hanno fatto registrare dati positivi: + 25,8% per il vino, + 15% per l’olio, + 14% per frutta ed ortaggi, + 10% per la pasta.
Cosa dire allora, anche senza Putin la nostra tavola riscuote il giusto successo mondiale che si merita: sperando, comunque, di poterlo riavere presto tra i nostri commensali e graditi ospiti.