Food :: 23 feb 2024

Un duetto d'eccezione: spartito per chef ai...frati.

Filippo Saporito e Giovanni Luca di Pirro

Non capita spesso di  potere godere di un menù costruito a 4 mani da due giganti della cucina. Giganti per il loro importante physique du rôle ma soprattutto per la fama ai fornelli che li precede. Loro sono Filippo Saporito de La Leggenda dei Frati a Firenze e Giovanni Luca di Pirro de La Torre di Como Castello del Nero nelle colline di Tavarnelle Val di Pesa che, in occasione di Taste, l'ultima edizione del Salone del gusto fiorentino, hanno deliziato, su prenotazione, molti ospiti e alcuni referenti media. Palcoscenico, il ristorante di Saporito; lo spartito, una sonata gourmet di note di mare e di terra, dove i due artisti del buon cibo in perfetta sintonia anche per l'amicizia di lunga data che li lega, hanno duettato con ben otto portate figlie di una cucina di ricerca, certo ma sopratutto, leggera, leggibile, e molto molto accattivante. Così l'attenzione quasi ossessiva agli ingredienti che accomuna entrambi, alla loro varietà, proprietà e interpretazione, al ritmo tra consistenze e colori, ai suadenti abbinamenti, hanno reso la cena un momento perfettamente riuscito e un ricordo decisamente piacevole.

L'attacco è stato veemente con una Ricciola affumicata con salsa maltese, gel di limone, caviale e avocado. Pensata da Giovanni Di Pirro, ha appagato da subito il palato: come si dice, chi ben comincia... Un'entrée di tutto rispetto, a cui ha fatto eco Saporito con una Zucca in più versioni fieno, semi e aglio nero. Ricordando un taglio di carne per la particolare consistenza, altresì morbido e delicato. Un "saporito" divertissement.

E ancora... I Ravioli di lepre sempre dello chef Saporito, dove la cacciagione è solitamente della zona del Chianti, con cacao, parmigiano e tartufo nero, un giardino d'inverno che non t'aspetti: i ravioli paiono dei cioccolatini invitanti su un letto di crema che crema non è, bensì formaggio stagionato reso fluido. O la Pluma iberica, pregiato taglio di maiale di pura razza spagnola, magnificamente eseguita da Di Pirro, con una delicata foglia di cavolo cinese, il Pak Choi, e una velo di intrecci golosi tra salsa ostrica e ricci di mare. O il Piccione di Saporito così morbido, gustoso, un'autentica delizia con melograno, funghi e alici, capace di far capitolare anche i più scettici di un piatto altrove forse un pò troppo "abusato". Un "rigo", pesando allo spartito, di una composizione più ampia, con un culmine dall'effetto wow, bellissimo e, ne siamo certi, amatissimo dagli stranieri (oltre che immortalato senza fine con il cellulare), la Cupola del Brunelleschi. Un dolce di ricotta, amarene e cioccolato così simile all'originale di Piazza del duomo da restare basiti per alcuni secondi, esitando se affondare il cucchiaio o perdurare nell'attonita ammirazione. La squisita "fedele" riproduzione golosa porta la firma di Saporito e siamo certi che anche lo scontroso architetto ne sarebbe estasiato!

 

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