La scorsa settimana sono salita sulla splendida collina da cui domina la Cantina Su Entu di Sanluri, con uno sguardo che abbraccia tutta la Marmilla, azienda che in una manciata di anni di attività ha saputo farsi spazio nel complesso mondo del vino sardo e conquistare terreno anche nei mercati della penisola e all’estero, grazie alla qualità dei propri vini e alla capacità della famiglia Pilloni e dei loro collaboratori di comunicare in modo efficace la qualità stessa.
L’occasione era la presentazione alla stampa (1 -2), agli esperti e agli appassionati della decima referenza della Cantina, il vino Nina Rosè, 95% Bovale e 5% Vermentino, dal colore strepitoso (lo dico da donna), fresco e godibile con ogni piatto (3 - 4).
Anche per l’aumento delle esperte ed appassionate di vino, i vini rosè sono stati per così dire sdoganati e stanno diventando da qualche anno la produzione più intrigante e glam di molte cantine: pink is the new black, si potrebbe dire, e non si sbaglierebbe.
Aggiungiamo che il nome del vino è il nome della nipotina del fondatore della cantina, Salvatore Pilloni, papà di tre figli tra cui Valeria, mamma di Nina, marito di donna Lucia, padrona di casa eccezionale. Nina, quel frugoletto, ci ha allietato il pranzo, in una atmosfera di gioia, piacevole convivialità e autentico trasporto, tra persone che condividono l’amore per l’agroalimentare di qualità in Sardegna, un piccolo club ma agguerrito.
L’etichetta e la comunicazione è ben stata curata da SED+, che con gli eleganti fenicotteri, sa genti arrubia come si chiamano in Sardegna, dove ormai nidificano da decenni e costituiscono una forte seduzione turistica, ancora da valorizzare appieno.
La giornata, organizzata con la supervisione di Domenico Sanna e la collaborazione di Andrea Balleri, ha visto anche la gradita degustazione di alcuni piatti preparati dagli chef Salvatore Camedda, Pierluigi Fais, Francesco Vitale, abbinati alle annate “storiche” della Cantina.
Ci hanno deliziato con Fregua, pomodoro e bottarga come entrée, abbinata al Nina Rosè Isola dei Nuraghi IGT, Nasello in zuppa con erbe selvatiche con Aromatico Marmilla IGT 2013 (5), il Risotto con mandorle, limone e porro (6) con il Vermentino+ Vermentino di Sardegna DOC sempre del 2013; a seguire uno splendido Ditalini, ceci e triglia accompagnati dal Cannonau di Sardegna DOC 2013, Guancia, patate e salsa verde (7) con il Bovale Marmilla IGT del 2012; ha chiuso il dessert Cioccolato e pere abbinato (8) al Passito Isola dei Nuraghi IGT 2014, con la sorpresa de la Piccola pasticceria col caffè.
Scendendo dalla collina la vista magnifica sul verde acceso della campagna e la brezza sostenuta mi hanno accompagnato in riflessioni su quanto può fare ciascuno di noi per un autentico sviluppo locale all’insegna delle cose buone, autentiche e fatte bene.