Elisa e Juanra sono due millennials, e anche due contadini 3.0, - la fortunata definizione che escogitai con il compianto Stefano della Redazione del mag EXPO2015 - per definire e descrivere sulla rivista una nuova generazione di imprenditori agricoli, sensibili all’ambiente, colti, formati e con esperienze internazionali, che partendo da produzioni tradizionali apporta delle innovazioni sostanziali.
Così è stato per il cacao, su cui si sono concentrati Elisa e JuanRa (1 - 2): importano direttamente da piccoli produttori cacao di altissima qualità. Il cacao è una commodity e sappiamo ne esistono molte varietà, più o meno pregiato. Se viene addizionato con troppo zucchero e altri ingredienti estranei perde la sua carica di superfood.
Sappiamo che il cacao ha eccezionali proprietà e per questo viene considerato un superfood (3). Il cacao mangiato nel suo stato puro, è infatti una vera e propria miniera di antiossidanti (flavanoli), utili per combattere i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare. Può contribuire a ridurre lo stress, i problemi cardiovascolari e contrastare leggeri stati depressivi, poiché contiene “triptofano”, aminoacido che permette di sintetizzare la serotonina nel nostro corpo. È fonte di fibre, proteine, vitamine e carboidrati, contiene magnesio e potassio in grandi quantità, minerali che contribuiscono alla salute di arterie, ossa e muscoli.
Per favore presentatevi al pubblico di FoodMoodMag e se volete raccontateci un po’ la vostra formazione e il vostro vissuto
Mi chiamo Elisa, sono co-founder di Vaicacao. Mi occupo della gestione dell’azienda e della parte del marketing, tra cui i social networks. Sono di Olbia e ho una laurea e Master in Sviluppo e Cooperazione Internazionale, conseguiti all’Università di Bologna e l’Università dei Paesi Baschi. Ho lavorato per circa sei anni nella cooperazione internazionale nella gestione di progetti. A parte aver vissuto a Bologna, ho vissuto a Bilbao, Londra, Toulouse e Grenoble. Gli ultimi quattro anni li ho trascorsi a San Salvador, capitale di El Salvador, dove ho lavorato per UN-WOMEN, l’entità delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere. A parte il mio interesse per i diritti umani, sono anche una “plant based foodie” (come direbbero in inglese); ovvero mi appassiona la sperimentazione di nuove ricette in cucina a base di frutta e vegetali. Mi affascina il mondo della nutrizione e delle erbe medicinali. Adoro creare colorate e salutari colazioni e brunch. Le mie abitudini alimentari sono cambiate in modo radicale da quando ho vissuto nel Salvador, ma soprattutto da quando mi sono avvicinata alla meditazione, al Reiki e allo Yoga. Essendo nata e cresciuta in Sardegna, per me è impossibile pensare di vivere di nuovo lontano dalla natura e dal mare.
Sono JuanRa, co-founder di Vaicacao. Sono nato a San Salvador. Sono orgoglioso di poter chiamare casa sia El Salvador sia la Sardegna, due posti magici da cui prendo ispirazione ogni giorno. Sono cresciuto in una nazione ottimista e lavoratrice, con voglia di progresso e pace dopo la guerra civile finita nel 1992, nonostante la corruzione e i numerosi problemi strutturali. Da piccolo trascorrevo i miei fine settimana e le vacanze in campagna o al mare, sempre a contatto con la natura e l’azienda agricola di famiglia, dove si coltivava caffè, cocco, cacao e spezie di vario genere. Ho trascorso quattro anni negli Stati Uniti per frequentare il liceo e una volta tornato nel mio paese, mi sono iscritto all’Università, per continuare con la mia formazione. Ho iniziato come hobby ad accompagnare mio padre alla “Finca” -termine con cui noi diciamo “azienda agricola”- circa dieci anni fa; nel frattempo lavoravo nel commercio internazionale. Durante il tempo trascorso con mio padre, ho visto gli enormi sforzi che è necessario fare per rimettere in sesto una piantagione di cacao. Un mondo davvero affascinante. Con duro lavoro e la forte determinazione, siamo riusciti a mettere in piedi una bella piantagione e anche la prima Cooperativa di Produttori di Cacao di El Salvador. Durante questa tappa della mia vita ho avuto l’onore e privilegio di conoscere tantissimi produttori di cacao della regione centroamericana, come vari esponenti ed esperti del mondo del cacao a livello mondiale. Ho avuto modo di approfondire le mie conoscenze agricole in merito alla coltivazione delle piante del cacao, riconoscere le diverse varietà, qualità e capire i processi di lavorazione.
Come vi siete conosciuti? Come è nata l’idea di Vaicacao?
Ci siamo conosciuti in una località di mare. Io stavo facendo colazione in un locale nella spiaggia e Juanra era appena uscito da una sessione di surf. E’ stato un incontro meramente casuale e quello che possiamo chiamare il classico “colpo di fulmine”.
Cosa è Vaicacao?
VaiCacao il il nostro brand giovanile e innovativo, che promuove l'uso del cacao puro e prodotti di cacao per arricchire sane e nutrienti colazioni, merende, dolci o piatti salati e abbinamenti con diversi cocktails e super alcolici come un buon rum añejado (4 - 5).
Nasce in particolare dal momento in cui ci rendiamo conto che era arrivato il momento di promuovere il cacao della piantagione della famiglia di Juan Rafael, ma anche per aiutare piccoli produttori a vendere i loro prodotti. A parte la nostra piantagione, abbiamo instaurato delle preziose collaborazioni con le migliori cooperative di cacao tra El Salvador, Honduras, Belize e Nicaragua, dove compriamo il cacao al prezzo superiore a quello di mercato. Come per tutti i beni agricoli, anche il cacao non è tutto uguale. Ci sono differenze sostanziali da territorio a territorio per quanto riguarda gli aromi, ma anche per quello che concerne la varietà e la lavorazione agrícola (fermentazione ed essiccazione), passi determinanti per assicurarsi un buon lotto di cacao.
Siete stati citati tra i Millennials di successo che commercializzano cacao o cioccolato dalla stampa specializzata, molti hanno scritto di voi: a che punto è il progetto?
Questo è stata una grande sorpresa per noi! Ci riempie di orgoglio sapere che iniziamo a essere conosciuti nel nostro settore, essere definiti come dei pionieri in quello che facciamo.
Il progetto è in una fase iniziale, considerando che abbiamo iniziato da zero qui in Italia. Mettere su un’impresa ha bisogno del suo tempo. È necessario avere tanta pazienza, perseveranza, intuizione e determinazione per portare avanti le proprie idee e fare in modo che le cose succedano davvero.
Stiamo trovando un’ottima risposta dal mercato sardo, che sinceramente non ci aspettavamo! Abbiamo clienti un po’ in tutta l’isola, concentrati nelle principali città, tra cui Sassari, Olbia, Palau, Cagliari, Arzachena, Porto Cervo e Nuoro. Ci auguriamo di raggiungere presto anche altre località. Siamo contentissimi di essere entrati in contatto con importanti aziende sarde nel settore del cioccolato e dei dolci, di cui prima o poi si sentirà parlare. Siamo entrati in contatto anche con dei clienti importanti nel Centro-Nord Italia, quasi tutti clienti di alto profilo con riconoscimenti nazionali e internazionali tra Milano, Roma, Bologna, Reggio Emilia, Firenze e Bergamo. Siamo sicuramente molto soddisfatti di essere dentro una catena di negozi specializzati a Londra, di aver raggiunto clienti in California, ma anche Israele, Singapore, Miami, Dubai e New York e questo grazie anche al nostro negozio online. Abbiamo davvero tantissime cose da fare e questo non è altro che una fase iniziale.
Quali sono, secondo voi, le difficoltà di avere un’azienda come la vostra in Sardegna e quali le opportunità? Iniziamo dalle difficoltà...
L’insularità e la debole continuità territoriale con il resto del Paese. Gli alti costi per spostarsi, anche solo per incontrare fisicamente un buyer di Roma, oppure per partecipare a una fiera, un evento di un giorno a Milano, ci costringe a sostenere costi veramente molto alti che ovviamente gravano sul bilancio aziendale. Se hai necessità di fare più incontri fuori dalla Sardegna in un mese, diventa veramente molto oneroso. Ciò dunque ti spinge a fare altre scelte e magari sacrificare delle importanti opportunità. Mancanza di strumenti locali per nuove imprese (incubatori) che possano accelerare e guidare i business plan, la ricerca dei finanziamenti e aumentare la capacità di networking. La città di Olbia, una città tra le più dinamiche in Sardegna, potrebbe essere molto più innovativa in questo aspetto. Pensiamo che il territorio ne abbia bisogno.
E le opportunità?
La Sardegna è per fortuna in Europa! Avere a portata di mano 27 paesi europei, senza necessità di adempiere a formalità doganali o perdere tempo e risorse nei processi di conversione di valuta, è determinante. Per noi sarebbe una follia oltre che un suicidio commerciale uscire dallo spazio socio-economico europeo! A volte non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati a vivere in Italia e in Sardegna. L’alta connettività di Olbia ci consente di poter viaggiare nelle principali capitali europee a prezzi competitivi e dunque aiutarci a confrontarci con i mercati esteri e con altre realtà. In Sardegna hai una qualità della vita invidiabile dal resto del mondo! Stiamo lavorando duramente per fare in modo che le cose succedano, per permetterci di vivere qui e non dover emigrare più.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Vogliamo essere all’altezza delle imprese europee in questo settore e instaurare un modello di riferimento che valorizzi tutta la filiera, partendo proprio dalle piantagioni. Stiamo lavorando nell’ampliamento della gamma di prodotti Vaicacao e migliorando alcuni aspetti. Abbiamo anche creato il nostro primo laboratorio per la creazione del cioccolato artigianale, dove dei macchinari ci consentono di tostare e macinare le fave per la creazione di pasta di cacao e cioccolato “bean to bar”.
Comunque, un o due passi alla volta… ci auguriamo di raggiungere presto i nostri obiettivi e di continuare a crescere.
Grazie per aver fatto conoscere ai lettori di FoodMoodMag la vostra realtà imprenditoriale e anche la vostra storia personale, ricca di amore, entusiasmo ed imprenditorialità. Ad altiora!
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