Food :: 5 mar 2018

Sardegna - I cibi dei centenari sardi al brunch del Thotel di Cagliari

Domenica 4 marzo è andato in scena un brunch (o pranzo domenicale) speciale nello spazio bistrot del Thotel, curato dalla chef Maria Carta (1) forte della sua origine di Seulo e della familiarità con i centenari; ha una nonna di oltre 90 anni e diversi parenti ultranovantenni, originari di una delle cinque Blue Zone riconosciute al mondo: i luoghi dove c’è la maggiore concentrazione di centenari e longevi in genere.
La chef Maria (2 - Insieme all'inviata Alessandra Guigoni) ha preparato con Damiano Deidda, chef del Thotel, un brunch con alcuni dei totem dell’alimentazione dei centenari (3 - 4), dai culurgionis di patate al flan di latte, dai coccoi de erda fagottini con patate, cipolle e lardo, alle frittelle di erbe selvatiche sino alla carne di maiale con cavolfiore e olive, un classico della cucina invernale. A far da contorno ai piatti, alcuni dei quali decisamente festivi, come i dolci (5), ottimi pani di Antichi Gesti e anche molta frutta e verdura di stagione.
Sponsor dell’evento la Cantina di Dorgali con i vini selezionati e raccontati dal sommelier Fabrizio Abis, e la Coop. Pastori di Dorgali, che ha incantato i commensali con il suo caprino erborinato, Froriu.
Il segreto dei centenari ormai da anni è al centro di studi e ricerche internazionali, famose quelle di Dan Buettner e, soprattutto, del ricercatore sardo Gianni Pes che per primo ha individuato e battezzato “blue zone” i cinque luoghi del mondo in cui si vive più a lungo e in salute. Due di questi sono nel Mediterraneo: in Grecia e in Sardegna.
Una mostra fotografica con venti centenari (dei ventuno) finora vantati dalla comunità di Seulo ha fatto da sfondo al pranzo, nella cornice sempre splendida di uno dei migliori hotel della città di Cagliari.
Si ritiene che la longevità sia dovuta ad un insieme di cause, dove la genetica si combina con l’ambiente, lo stile di vita e naturalmente l’alimentazione. Sarebbe forse questa la bacchetta magica in grado di allungare la vita, in salute, degli esseri umani. Tra i cibi “salvavita” ci sarebbero soprattutto i prodotti fermentati come i latticini a latte crudo (casu axedu), il pane integrale con il lievito madre, i vini naturali, gli alimenti ricchi di fibre, tutti prodotti che rendono il microbiota intestinale (conosciuto al pubblico come flora batterica) più sano e più forte, un tema di cui ho parlato con l’esperto Pino Ledda, responsabile del Parco Genetico dell’Ogliastra, presente all’evento.
Finalmente il tema delle Blue Zone sta entrando nel lessico quotidiano e questo pranzo domenicale ha fatto scoprire ai cagliaritani alcune delle migliori produzioni barbaricine e ogliastrine e delle ricette antiche locali, rielaborate con perizia dai due chef; è stata anche l’occasione per poter approfondire dei temi legati alla salute di cui non si parla mai abbastanza: fa' che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo. Alla luce delle recenti scoperte biomediche mai come ora il detto di Ippocrate appare tanto moderno e indovinato.

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