Food :: 7 ago 2017

Sardegna, Golfo di Oristano - agriturismo Casa Marmida

Cenare sotto le stelle e in riva al mare

Metti una sera a cena ti venisse voglia di assaggiare il mare….? Ma non i frutti di mare, o l’acqua, proprio l’Idea del mare, in tutte le sue complesse diramazioni e concept. Questo deve essere stato lo spunto iniziale per i cinque chef dell’evento La notte degli chef, che hanno preparato un menu multiforme e spettacolare seguendo il filo blu del mare, in tutti i suoi aspetti. Il contesto era davvero fresco, rispetto all’afa di città, nella bella campagna della Costa Verde, a pochi chilometri dalle spiagge di Arbus e dell’oristanese, a bordo di una piscina circondata da begli alberi, in quel di Casa Marmida (1 - 2 - 3), dove regna il patron Andrea Pani (4).

Gli chef si sono passati il testimone secondo le proprie attitudini e specializzazioni: Stefano Pibi, maestro lievitista, si è dedicato in particolare ai lievitati, Fabrizio Fenu, maestro gelatiere, ai gelati e ai sorbetti serviti durante la cena. Gli chef Andrea conDavide Bonu e Alberto Sanna si sono avvicendati nelle preparazioni, in grande armonia e sintonia (5).

Dj set e scenografa hanno rivestito di suoni, colori e luci l’agriturismo, dove un pubblico di gourmet, ha gustato con gli occhi e con il palato i piatti. Tra i foodie anche proprietari di cantine, hotel di charme e il sous chef di un ristorante pluristellato.

Accompagnavano la commensalità i Vini Audarya. Dopo l’aperitivo, con stuzzicanti spiedini di frutta fresca, sono andate in scena le “rocce morbide”, pane nero di Stefano Pibi ripieno di golose spume, impiattato sopra una pietra marina. Un gioco, un trompe-l'oeil divertente e buono.

Le sardelle con gazpacho (6) sono risultate leggere e rinfrescanti, la tagliatella di seppia e il sorbetto alla lattuga sorprendenti e dissetanti. Delicati i raviolini neri (7) di anguilla in brodo di melanzane, superbo il “pesce nell’orto”, un altro calembour, ma questa volta concettuale, per un pesce spada cotto alla perfezione al barbecue, luogo santo della cucina sarda tradizionale, ma con un contorno di verdure molto particolare, accompagnato da un Monica fresco, sempre di Audarya, di cui ho apprezzato l’abbinamento (8).

Un vaso colmo di erbe spontanee del territorio, accompagnato da ghiaccio secco e azoto liquido (9) ha accompagnato la degustazione del pesce spada, creando la magia olfattiva di trovarsi a pochi passi dal mare, respirando quello che è il profumo inconfondibile della Sardegna, con l’elicriso sopra a tutto.

Ha chiuso la cena una dolce sorpresa, costituita da una magistrale brioche al pistacchio di Pibi accompagnata da una spuma di ricotta e lime e da un sorbetto all’albicocca del pluripremiato gelatiere Fenu (10).

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