Bibbia per il gastronomo come il faut, evergreen, Treccani del buon cibo, o come preferite chiamarlo, "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene" (1) di uno dei padri della nostra cucina Pellegrino Artusi (2) è IL libro di ricette che non è dato mancare. Certamente un regalo (3) che non delude o stanca soprattutto se a riceverlo è una o un buongustaio e/o bon vivant con la passione per i fornelli. Il tomo, si sa, è importante: 512 pagine ricchissime di ricette della nostra tradizione, molte delle quali dei must da servire anche ogni giorno, come il Vitello tonnato (che delizia!), o gli Gnocchi di patate, o ancora il Pollo alla diavola. Bella l’edizione della Diarkos, più accattivante nella moderna struttura grafica della copertina, che contrasta piacevolmente con il lessico originale dell’Artusi, perfettamente comprensibile anche al neofita in cucina. Lo ammetto, a tratti, un sorriso tra il nostalgico e il divertito, scappa: penso, per esempio, alla Torta mantovana la cui descrizione termina con - “spolverizzatela di zucchero a velo e servitela diaccia (fredda), che sarà molto aggredita”. Un mondo molto lontano le cui suggestioni restano però le stesse, figlie, sopratutto, di un principio “eterno”, ben evinto dalle parole dello stesso autore - “Vel’offro dunque da semplice dilettante qual sono, sicuro di non ingannarvi, avendo provati e riprovati questi piatti da me medesimo; se poi non vi riuscirete alla prima, non vi sgomentate; buona volontà ed insistenza vuol essere, e vi garantisco che giungerete a farli bene e potrete anche migliorarli, imperocché io non presumo di aver toccato l’apice della perfezione”. Non c’è come la determinazione, la passione, la pratica, errore dopo errore, per riuscire a far bene il Cibreo, l’intingolo delicato - “opportuno alle signore di stomaco svogliato” (quanta delicatezza!). L’impadronirsi della tecnica vale per lo chef blasonato come per la signora Maria, in una parola l’esercizio (oltre alla conoscenza) sono le basi per una buona dimestichezza ai fornelli. E' un testo base prezioso (4) che non va dimenticato in un angolo della libreria, bensì da sfogliare, sporcare, annotare ogni qual volta se ne sente la necessità. In fondo, a chi non capita di dover “rinfrescare”, magari all’ultimo tuffo, l’esatto svolgimento degli Gnocchi alla romana?
E poi, sappiate che c’è altresì la ricetta del Brodo per gli ammalati. Non si sa mai, i raffreddamenti sono sempre in agguato: si "bubbola dal freddo"!.
PELLEGRINO ARTUSI
La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene DIARKOS
Pagine 512
Prezzo 10,90
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