Pandemia fa rima, da circa un anno, con delivery e asporto per quanto riguarda i ristoranti. Parte dell'amara emergenza a cui siamo stati costretti ad abituarci. Lo sviluppo esponenziale di questa modalità di consumo ha permesso, comunque, ai locali di sopravvivere, e a noi avventori di gustare piatti sempre nuovi e per ogni tasca. Dal bistro dell’hotel 21 wol, capitanato dallo chef israeliano Roy Sigora e da noi recensito in occasione dell’apertura, è nato Shawarma House un delivery di qualità di cucina levantina (1 - 2). Questo il nome con cui si chiama in Medioriente il kebab. Disponibile in 5 varianti, dall’agnello al pollo, fino ad una versione vegana (3 - 4). Noi abbiamo assaggiato quello di pollo sfilacciato con spinaci e pinoli, molto gustoso, delicato ed equilibrato. Successivamente quello vegano con polpettine falafel, profumate e con le spezie sapientemente calibrate per esaltare il delicato sapore dei ceci con i quali sono preparate. Dimenticate la cucina levantina poco curata e piccante che spesso purtroppo si trova in questo tipo di locali: qui siamo a ben altro livello di gusto per merito dello chef che ha una grande mano nel gestire i sapori della sua terra. Entrambe le shawarma sono accompagnate da tahina, che è una crema di sesamo e dalla salsa amba, realizzata con mango fermentato, fieno greco e curcuma, dall’aspetto di una salsa rosa ma completamente diversa come gusto. Ancora una volta la bravura di Sigora si sente in questo mix che non è di facile preparazione. Altri due sfiziosi abbinamenti sono le melanzane levantine con yogurt (5), paprika e pomodorini, e il cavolfiore abbrustolito in chiave mediorientale con melograno, harissa, pinoli e tahina. Patate al forno con la buccia e sfoglie di pane croccante al sesamo ci portano al dolce, un budino di ricotta con sciroppo di rose preparato personalmente dallo chef, anche qui di un altro pianeta, rispetto a quanto avrete mai assaggiato di simile. Gusto e delicatezza sono il leit motiv di questa cucina, una novità assoluta per il panorama milanese, oltretutto ad un prezzo decisamente conveniente considerando l’altissima qualità degli ingredienti. Da notare che questo delivery può essere considerato una specie di pilota di un più ampio progetto che vorrebbe effettuare nuove aperture di street food in giro per la città, naturalmente in un futuro speriamo non troppo lontano. Anche questa volta non possiamo che caldamente consigliarvi questa esperienza che vi porterà tra gli autentici sapori levantini, sperando di poter tornare in quelle terre così affascinanti finita l’emergenza Covid.
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