L’inizio del mese di febbraio coincide con il capodanno cinese e come da tradizione viene festeggiato con un menu celebrativo. Il 2022 è l’anno della tigre e in particolare di quella d’acqua che ricorre solo ogni 60 anni. L’occasione meritava un abbinamento speciale. Ecco dunque che Bon Wei, uno dei migliori ristoranti di alta cucina cinese, in via Castelvetro 16, ha abbinato le sue deliziose creazioni con un percorso in collaborazione con le Famiglie Storiche dell’Amarone, associazione che riunisce 13 cantine della Valpolicella di questo straordinario vino (1). Sono Allegrini, Bengali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato. Il menu ideato dallo chef Zhang Guoqing segue i canoni del pasto cinese, composto da un dim-sum misto con jaozi (ravioli chiusi a saccottino beneauguranti), una zuppa, un riso saltato (2) e quattro portate principali. Manzo, anatra, un pesce grasso come la cernia gialla e la radice di taro pastellato che si combinano perfettamente con l’Amarone, grazie alla sua concentrazione zuccherina dovuta all’iniziale appassimento delle uve e che con la sua evidente complessità aromatica, con note di pepe, prugne secche, ciliegie sotto spirito per giungere a note di funghi secchi, cacao, tabacco e cuoio, che ben si accosta alle salse speziate delle preparazioni. A chiudere il sontuoso banchetto, un dessert della pastry chef Sonia Latorre Ruiz accompagnato da dei Recioto prodotti sempre nelle cantine delle Famiglie Storiche. Sarà possibile, fino al 13 febbraio, questo fantastico menu degustazione, scegliendo tra i vari Amaroni in abbinamento alle portate principali. La cernia gialla croccante, aglio nero, mandorle e peperoncino, speziata e fragrante. L’anatra Yan Shui, nello stile di Nanchino, vale a dire bollita in acqua e sale (3), con il suo sapore forte e leggermente dolciastro del petto si esalta con la complessità olfattiva dell’Amarone. Gusto importante, caldo nella costina di manzo Guo Qiao al pepe nero. Altrettanto vincente l’unione tra il vino principe della Valpolicella e il Taro, maiale e chili nero, dove il tubero pastellato e fritto è condito con una salsa ricca e gustosa. Una proposta di abbinamenti che invita ad uscire dagli schemi classici e trovare nuovi territori inesplorati per assaporare "diversamente" questo grande vino. Una cena veramente affascinante che vi consigliamo di non mancare.