Novità dal paese del Sol Levante nella ristorazione milanese: Kaiseki, il ristorante all you can eat in via Paolo Sarpi inaugura in pompa magna (1 - 2). Una formula ricercata e stravagante che omaggia Milano con una selezione di sette piatti (3 - 4) che derivano dalle icone della gastronomia locale, celebrando nei nomi i quartieri più innovativi della città. Ossobuco, cotoletta, cassoeula e risotti si trasformano in piatti di sushi. Le tecniche e gli ingredienti giapponesi si fondono con ricette della tradizione milanese e lombarda (5 - 6). Assieme agli assaggi viene servito il Kaiseki Mule, signature drink estivo e rinfrescante con gin, Midori, il liquore a base di melone Yubari, ginger beer, sour e soda. Le sette novità presentate per la prima volta in un locale Kaiseki, già presente in altre località dell’hinterland milanese e a Napoli, sono decisamente intriganti. Con l’apertura milanese nascono: “Hosomaki in Isola” e “Big CityLife”, due maki al ragù di luganega e porri, uno con gorgonzola e ravanelli all’aceto di riso per equilibrare i sapori con una nota acida, l’altro con uova di salmone, salsa teriyaki ed erba cipollina; “Un salto all’Arco”, crocchette di riso allo zafferano al salto con cassoeula e mostarda di frutta; interpretazioni esotiche di tradizioni padane legate all’anguilla, quali “Unagi in Darsena”, chirashi leggermente piccante di lenticchie con il caratteristico pesce d’acqua dolce flambato e foglia di barbabietola, e “Tokyo a Nolo”, unagi in carpione giapponese con aceti di riso e verdure saltate allo zenzero; “Involtino Moscova” con foglia di riso, ripieno di cotoletta di vitello e accompagnato da una salsa agropiccante; “Il Maki di Porta Romana”, un uramaki in foglia di cavolo cinese con ossobuco di vitello, gremolada e quartirolo sbriciolato e caramellato. La drink list del locale vede invece accentuare l’utilizzo di ingredienti e profumi legati al Giappone, aspetto che dialoga con l’arredamento del locale per confluire in un’atmosfera complessiva a cavallo tra tradizione e modernità nipponiche. Un biglietto da visita decisamente interessante da non mancare!
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