Food :: 6 lug 2020

Lombardia di gusto: Pavia al tempo del post Covid

Sapori e arte nel ristorante/galleria "Vita"

Di Gianluca Moreschi.

La recente inaugurazione della mostra di Rita Carelli Ferì con catalogo a cura di Cristina Muccioli, docente di etica della comunicazione a Brera, è stata l’occasione per tornare al Ristorante Vita a Pavia (1 - 2) dove sono visibili le sue opere (3 - 4) e intervistare i proprietari Stefano Acerbi e Simone Marazza sul delicato tema post Covid. Chiara e diretta la risposta dei patron del locale - "Siamo stati messi in difficoltà della poca chiarezza all’inizio da parte del governo su come attuare le normative”. Poi, dopo il primo periodo di confusione, si è delineato il protocollo da seguire, ma in tempi così stretti che per poter riaprire in tutta sicurezza si è dovuto effettuare un super lavoro. Sanificazione continua, con una interruzione nel pomeriggio per usare l’ozono e sterilizzare così gli ambienti in modo adeguato per il servizio serale. Un locale a tutto tondo dalle colazioni, al pranzo, aperitivo e cena, costretto naturalmente a dimezzare i coperti, guadagnando metri a disposizione dall'annessa strada semi pedonale, senza però tornare al numero originale. Va detto comunque che il ristorante è ampio, luminoso, con tavoli ben distanziati. La cucina si basa su alcuni piatti forti nazionali quali la battuta di fassona o la tartare di tonno, ma anche di altri al vapore, club sandwich... Vera specialità del locale, però, una gustosissima focaccia (5) sottile che strizza l'occhio alla celebre di Recco, con crescenza e altre golose farciture. Tutto ottimo, molto godibile. Ma dicevamo che Vita è anche una galleria d’arte: a rotazione presenta, infatti, almeno quattro mostre annuali. Ora, fino a ottobre, sono esposte le opere di Rita Carelli Ferì, pittrice (6) legata al progetto Artemisia impegnata nel promuovere la pittura "in rosa" in un settore spesso ancora troppo "maschile". Soggetti figurativi, ritratti, alberi, case dipinti con cromia delicata, intensi e dolci allo stesso tempo, la Carelli Ferì si dedica anche alla scultura (7), in particolare in legno - “Un materiale che sento molto, plasmabile e che mi da grandi soddisfazioni permettendomi di essere un tutt’uno con la natura”.

Se avete in programma di fare un salto nella bella cittadina lombarda nota altresì per la splendida Certosa, non mancate l'opportunità doppiamente "appetibile" per il palato e per lo spirito dell'intelligente format gourmet; Modalità ristorativa, purtroppo, ancora poco sfruttata nel nostro Paese. 

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