Food :: 23 nov 2016

Lo zen e l’arte di mangiar bene

Le buone regole di un monaco buddhista

Sveglia presto. Colazione in velocità. Lavoro, ufficio, palestra in pausa pranzo. La giornata corre veloce e quando ci sediamo a tavola, spesso, trangugiamo il cibo. Di più... non gli diamo alcun significato. E, peggio, non diamo valore ad un rituale che fa parte della nostra quotidianità, ma anche del nostro essere più intimo.

Lo zen e l’arte di mangiar bene” (Vallardi Edit.) di Seigaku (1 - primo da Dx) – monaco buddhista e maestro di meditazione a Berlino – insegna al lettore a nutrire la propria anima assieme al corpo, conciliando l’antica tradizione Zen e le abitudini, spesso discutibili, della vita moderna. Nella cultura buddhista esistono regole precise e metodiche su come preparare e servire il cibo (2), consumare i pasti, disporre suppellettili e posate in tavole.

Ad esempio, molto importante osservare le condizioni di vita e di salute di ogni commensale, per cercare di andare incontro alle esigenze di tutti. L’autore consiglia di ideare il menu pensando alla bellezza del sorriso delle persone radunate attorno al tavolo. E comunque, se possibile, è preferibile non magiare da soli. Ciò implica adeguarsi reciprocamente ai ritmi altrui. “C’è chi riduce ogni boccone e mastica in segreto un chicco (di riso) alla volta” dice Seigaku. Potrebbe sembrare una seccatura, ma nella filosofia Zen, la condivisione dei pasti è uno step importante per creare armonia in una comunità.

Curioso come il monaco inviti a stare seduti a tavola con la schiena diritta. Tale posizione è definita “la porta del Dharma alla gioia e alla serenità” poiché non carica il corpo di troppo peso. Seigaku sottolinea come sia inoltre scorretto poggiare i gomiti sul tavolo per mangiare. Non sono, infatti, pensati per sostenere il peso del nostro corpo. Le spalle e la schiena restano in tensione; il respiro si fa corto, la circolazione peggiora ed anche il gusto e l’olfatto ne risentono.

La corretta applicazione di questi precetti, e di molti altri sapientemente spiegati nel fruibile testo, ben conosciuti ma fin troppo spesso non applicati, può aiutare a trovare quell’equilibrio interiore, che ci permette di vivere ogni giorno con energia, positività, e leggerezza, nel rispetto di noi stessi e degli altri.

Lo zen e l’arte di mangiar bene” (3) è un manuale ricco di consigli pratici, semplici e preziosi. Veloce, scorrevole, divertente ed interessante. L’antica cultura giapponese in pillole. Da leggere in treno, in metro o in attesa dal medico, perché è sempre il momento giusto per imparare il “galateo dell’anima”.

Due parole sull'autore...

Seigaku si avvicina al buddhismo negli anni dell’università. Dopo la laurea intraprende tre intensi anni di noviziato a Eiheiji, il più importante monastero zen del Giappone. L’esperienza decisiva di quel periodo lo conduce a Yokohama, dove inizia la sua vita da monaco. Sempre in equilibrio tra la modernità della vita nelle metropoli e la tradizione secolare dei monasteri, nel 2011 si trasferisce a Berlino, dove tuttora vive e tiene corsi di meditazione.

Lo zen e l’arte di mangiare bene

Autore: SEIGAKU

Casa Editrice: VALLARDI

Pagine: 173

Euro: 12, 90

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