Venerdì 27 luglio inaugura un innovativo pop-up restaurant con chef di alta cucina, nella sontuosa cornice di Sa festa, a Maracalagonis, cittadina a vocazione rurale a 20 minuti da Cagliari.
Sa festa, si sa, è una vera e propria istituzione, da oltre 50 anni, dove si gustano prodotti del territorio con l’accompagnamento di musica tradizionale sarda rigorosamente live, ed emozionanti spettacoli folk. Launeddas, chitarre e voci incredibili, con i musicisti e cantanti in costume della festa appunto (1 - 2), in una casa antica, con il tipico ampio loggiato, arredata con gusto tradizionale, apparecchiata con accuratezza e un tocco chic qua e là, in omaggio alla contemporaneità.
Da venerdì 27 inizia l’esperienza del pop-up restaurant, voluta fortemente dai fratelli Carlo e Giuseppe Atzeri di Maracalagonis, eredi del capostipite Vincenzo, musicologo appassionato e anticipatore della moda del turismo culturale ed enogastronomico nel sud dell’Isola, 10 lustri fa.
La proposta degli chef, tutti blasonati, è parecchio intrigante e comprende cinque o sei portate che spaziano dalle carni al pesce sino ai crostacei; non mancano le paste e i pani tipici, rivisitati con preparazioni e cotture in chiave contemporanea, e i dolci, al cucchiaio o moderni, rigorosamente con ingredienti locali.
Alta cucina, rispetto della stagionalità, prodotti locali e sostenibilità sono le parole d’ordine.
Accanto ai menu firmati dagli chef ospiti, che si avvicenderanno anche per tutto il mese di agosto, ci sarà il consueto menu della tradizione con le paste fresche fatte a mano, le carni sarde, la frutta e verdura locali, i dolci di mandorle della pasticceria sarda.
Quest’anno la Sardegna si candida ad essere una delle regine nel Mediterraneo dei pop-up restaurant e della ristorazione di lusso temporary, merito anche del vistoso trend positivo del turismo isolano e dell’avanzare inesorabile dell’esercito dei cultori del turismo enogastronomico, anche sulle isole mediterranee, anche in piena estate e in pieno mood balneare.
Pop-up restaurant: quella che sino a qualche anno fa sembrava una moda passeggera è diventata invece una fonte di ispirazione per centinaia di chef che si divertono a mettersi alla prova e a sperimentare in contesti inusuali, con la leggerezza e la serenità che offre la formula della temporaneità.
Oltre al già citato pop-up restaurant, targato Niu restaurant/SaFesta, citiamo almeno l’apertura del blasonato Matsuhisa, a Cala di Volpe, inaugurato da pochi giorni, precorsi lo scorso anno dal peruviano Coya, sempre in Costa Smeralda, e da Novikov a Porto Cervo nel 2016, che quest’anno replica stabilmente, ed altre esperienze di cucina di lusso, come il concept innovativo dello chef Tonino Mellino, che ha aperto Quattro passi al pescatore, le presenze importanti della Pergola in giardino e dello chef Rafael Rodriguez. Temporary restaurant che offrono esperienze culinarie uniche con il valore aggiunto della Sardegna.