Donne e cibo: un binomio che si presta a tante letture sociali, antropologiche, storiche. Forse però è ora di finirla con la retorica dell’“angelo del focolare” della “cucina è il tuo posto”…
Il convegno “Il cibo e le donne” (1), svoltosi recentemente al CAM (Centro Analisi di Monza), ha visto il confronto tra mondo medico, accademico, imprenditoriale e la popolazione locale sul tema dell’alimentazione vista con occhi femminili.
Tra i vari interventi (2), quello di Vittorio Sironi dell’Università Bicocca di Milano, che ha privilegiato la prospettiva storica e antropologica, sottolineando come i saperi alimentari appartengano da sempre alle competenze femminili, non solo in rapporto alle pratiche culinarie-gastronomiche del mangiare quotidiano, ma anche in relazione alla conoscenza e all’uso dei cibi per preservare la salute e guarire i malanni.
Sergio Bernasconi, pediatra, già Direttore delle Cliniche Pediatriche dell’Università Modena-Reggio Emilia e Parma, ha focalizzato il proprio intervento sul concetto di educazione alimentare e sul ruolo di donna-mamma. È infatti provato, per esempio, come l’obesità materna sia correlata con il rischio per il bambino di sviluppare malattie cardiovascolari future.
A rimarcare il ruolo delle figure femminili sotto il profilo anche professionale, è stato invece l’intervento di Alessandra Baruzzi, coordinatrice Lady Chef della Federazione Italiana Cuochi. Il comparto food conta oggi tre mila donne chef, segnalando una rivalutazione decisiva nella ristorazione.
Silvia Briganti, Specialista in Scienza dell’Alimentazione presso CAMLei, ha analizzato il concetto dell’alimentazione nelle diverse fasi della vita di una donna e come il cibo debba essere considerato a tutti gli effetti “energia per la vita”.
Silvia Rinaldi, Specialista in Psicologia Clinica e Psicoterapia Cognitiva, ha raccontato come il rapporto con il cibo non possa prescindere, per la donna d’oggi, dalla consapevolezza dei significati che esso assume nella vita di ciascuna e nelle proprie relazioni interpersonali.
Il convegno è stato caratterizzato dalla modernità e originalità dell’approccio: quel che è certo è che di donne, cibo e cucina se ne parlerà ancora, e tanto, nel futuro. Come del resto è sempre stato fatto nel corso della storia dell’umanità.