Una nuova veste, e una consueta miniera di informazioni, spunti, approfondimenti. Golosaria (1) – l’undicesima - che si preannuncia come la più bella e ricca di sempre. Ecco come si presenta, in sintesi, la rassegna ideata dal giornalista alessandrino Paolo Massobrio, in programma dal 5 al 7 novembre, negli spazi del MiCo – Fieramilanocity (zona Amendola Fiera – MM Lilla fermata Portello).
Il tema conduttore, ambizioso e di larghissima portata è “Dal cibo, le civiltà”. Saranno 300 artigiani del gusto (2), selezionati dal best seller IlGolosario, e raccolti in isole merceologiche, che guideranno il visitatore alla scoperta del cibo come fattore di civiltà. In prima fila le civiltà del latte e dei formaggi, della norcineria, della carne, della panificazione, ma anche del pesce, dei dolci e dei lievitati, delle paste e dei cereali, degli olii, del cioccolato, dell’acqua, dei distillati e delle birre artigianali. Non mancherà – e come potrebbe? - la grande civiltà del vino, che vanterà la presenza di 100 cantine d’eccellenza. E, ancora, ad arricchire il panorama, e a offrire l’opportunità di un viaggio affascinante, la schiera delle Cucine di Strada, suddivise in isole regionali, dai mondeghili agli sciatt, in versione da passeggio.
A Golosaria si potrà assistere a talk, incontri e premiazioni, dal raduno delle botteghe d’Italia con l’omaggio a Giorgio Onesti “Da Bottega a Boutique del Gusto: andata e ritorno”, all’attesa cerimonia di premiazione dei Ristoranti del GattiMassobrio, taccuino dei ristoranti d’Italia, al riconoscimento Top Hundred (premiazione delle 100 migliori cantine d’Italia selezionate da Paolo Massobrio e Marco Gatti (3) con l’incontro tra giovani emergenti e l’ascolto dei personaggi che hanno fatto la storia del vino). Gli spazi del MiCo ospiteranno show cooking, lab e master con i protagonisti del grande mondo dell’enogastronomia: produttori, chef e scuole di cucina racconteranno con mano (e direttamente ai fornelli) la filiera dei prodotti e le nuove frontiere della cucina (4).
Insomma, una grande occasione per toccare con mano l’eccellenza italiana legata al territorio, un’opportunità per constatare, una volta di più, come il cibo sia, ovunque e comunque - tra tradizione e modernità - sinonimo di cultura.