- Cucinare in barca cosa comporta, cosa c’è o manca?
Per cucinare in barca ci vuole fantasia e amore e di tutto quello che manca... se ne fa a meno.
- Non avendo certo il supermercato … sull’onda, come ci si comporta per gli alimenti disponibili e non, l’organizzazione cambusa e quant’altro?
L'organizzazione di una cambusa è un compito difficile e richiede una grande organizzazione. Normalmente per fare un buon rifornimento per una traversata di ca 15 gg per 8/9 persone ci vogliono quattro, cinque giorni e quelli che non devono mancare mai sono gli alimenti di base. Poi però sono importanti anche stuzzichini, dolcetti e cibi sfiziosi. Poi è importantissimo saper utilizzare la cambusa, razionando alcuni cibi e utilizzando prima i più deperibili.
- Paese che vai cucina che trovi, ci racconta qualche particolare esperienza?
Dopo 16 anni in giro per il mondo ho imparato a provare a realizzare anche ricette non italiane e quando sono sul posto chiedo consiglio ai locali, provo, assaggio. In Polinesia ho imparato a fare il pesce crudo al cocco oppure il Jambon de poisson e ormai queste ricette fanno parte del mio repertorio.
- Infine una curiosità marino-culinaria...
Noi che viviamo 11 mesi l'anno a bordo, spesso lontani da centri abitati abbiamo la necessità di conservare il cibo. Tutti noi facciamo le conserve, sterilizzando e mettendo sotto vuoto, spesso abbiamo la macchinetta per mettere i cibi, crudi o cotti, sotto vuoto, e tanti sanno fare quello che prima ho chiamato Jambon de poisson, ma che si può fare anche con la care. Si tratta di mettere un filetto di pesce o di carne a macerare nelle spezie e nel bicarbonato per 24 ore, poi legarlo come un arrosto e metterlo a seccare al sole, con l'accortezza di riportarlo all'interno della barca durante la notte, per almeno tre giorni. Si otterrà una sorta di bresaola molto gustosa.