Food :: 29 set 2016

Dopo GENOVA e la FIERA NAUTICA, ancora BARCHE E non solo...

Chicca Boni, dal mare alla cucina

Onda su onda (1) la cambusa in barca: tutto ciò che vorremmo e non abbiamo, invece possiamo...
Creare con poco, talvolta quasi niente, piatti non solo sostanziosi ma anche appetitosi è il successo di una buona crociera e spesso un fattore determinante in regata.
Non tanto perchè a bordo vi siano sempre marinai golosi, quanto e sopratutto perchè è di fondamentale importanza l'alimentazione sia per il morale, sia ovviamente per il fisico.
Ma come comportarci quando le risorse scarseggiano, le razioni impongono menu obbligati ed il mare magari ruggisce?
Lo abbiamo chiesto a Chicca Bono (2) una skipper esperta che vanta nel suo palmerès una serie di impressionanti esperienze marinare da far invidia a non pochi titolati colleghi "maschietti". E Se desiderate saperne più, il sito condiviso con suo marito Andrea Pestarini - www.andreapestarini.com - anche lui grande navigatore, vi accompagnerà in un magnifico viaggio ricco di emozioni e dall'indubbio sapore di sale (3)...

- Cucinare in barca cosa comporta, cosa c’è o manca?

Per cucinare in barca ci vuole fantasia e amore e di tutto quello che manca... se ne fa a meno.

- Non avendo certo il supermercato … sull’onda, come ci si comporta per gli alimenti disponibili e non, l’organizzazione cambusa e quant’altro?

L'organizzazione di una cambusa è un compito difficile e richiede una grande organizzazione. Normalmente per fare un buon rifornimento per una traversata di ca 15 gg per 8/9 persone ci vogliono quattro, cinque giorni e quelli che non devono mancare mai sono gli alimenti di base. Poi però sono importanti anche stuzzichini, dolcetti e cibi sfiziosi. Poi è importantissimo saper utilizzare la cambusa, razionando alcuni cibi e utilizzando prima i più deperibili.

- Paese che vai cucina che trovi, ci racconta qualche particolare esperienza?

Dopo 16 anni in giro per il mondo ho imparato a provare a realizzare anche ricette non italiane e quando sono sul posto chiedo consiglio ai locali, provo, assaggio. In Polinesia ho imparato a fare il pesce crudo al cocco oppure il Jambon de poisson e ormai queste ricette fanno parte del mio repertorio.

- Infine una curiosità marino-culinaria...

Noi che viviamo 11 mesi l'anno a bordo, spesso lontani da centri abitati abbiamo la necessità di conservare il cibo. Tutti noi facciamo le conserve, sterilizzando e mettendo sotto vuoto, spesso abbiamo la macchinetta per mettere i cibi, crudi o cotti, sotto vuoto, e tanti sanno fare quello che prima ho chiamato Jambon de poisson, ma che si può fare anche con la care. Si tratta di mettere un filetto di pesce o di carne a macerare nelle spezie e nel bicarbonato per 24 ore, poi legarlo come un arrosto e metterlo a seccare al sole, con l'accortezza di riportarlo all'interno della barca durante la notte, per almeno tre giorni. Si otterrà una sorta di bresaola molto gustosa.

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