Casa Clàt è un piccolo hotel splendido, elegante (1), con un pizzico di etnochic, che non guasta mai, offerto dalle opere dell’artista sangavinese Giorgio Casu, direttore artistico della struttura, opere che accompagnano tutte le 9 suites, ciascuna ispirata ad un tema e colore diverso, con il comune denominatore: il Mediterraneo, in tutte le sue declinazioni. C’è la suite ardesia, chiamata abissi, la suite azzurra Eclat, che fa occhiolino ai loft di NYC, una suite arancione, calda e vibrante, la suite dedicata alle farfalle. In ogni suite, nell'ambiente bagno, trova posto una piccola spa privata (2), tecnologica, per una coccola incommensurabile. È tutto curato nei minimi dettagli, con una attenzione all’ospite che sicuramente non lascia indifferente chi soggiorna qui. La zona in cui è situata Casa Clàt, in viale Regina Margherita a Cagliari, è centralissima, dai balconcini si vede il mare e una vista sui tetti e sullo skyline cagliaritano. A meno di 500 m c’è la Stazione centrale di piazza Matteotti e il Terminal Traghetti, in 10 minuti si va o si viene in aeroporto. A Casa Clàt c’è anche un giardino interno, quasi segreto, rimasto per decenni ignorato dagli stessi cagliaritani, ora reso manifesto in tutta la sua bellezza. Da marzo diventerà uno dei salotti buoni della città, con i suoi tavolini, il bancone delle crudités di mare, la piccola piscina, i prati dove camminare a piedi nudi sorseggiando un drink, pranzare all’aperto, cenare a lume di candela.
Il palazzo è Ottocentesco, riportato al suo antico splendore con un sapiente restauro. Gli arredamenti, di Lago design, moderni, accoglienti. La sala da pranzo, con cucina a vista, di un lusso discreto, non urlato. Il bartender ti accoglie con una carta divertente, il cocktail ti accompagna sino alla cena, a base di prodotti di mare. I proprietari sono gli amministratori dell’azienda Niedditas: qui, il profumo e il sapore del mare è davvero di casa. Non potrebbe essere altrimenti a Cagliari, città marina che ha una tradizione di ricette a tema molto ricca e interessante. L’ingresso in viale Regina Margherita dà anche accesso diretto agli ambienti aperti agli ospiti esterni. Da un lato, il lounge bar accoglie fin dal mattino per una colazione gourmet, un pranzo veloce o un aperitivo con le proposte sartoriali del capo barman Marco Madeddu, da accompagnare ai crudi di casa o ad altre piccole sfiziosità. Dall’altra il ristorante di cucina mediterranea, aperto sia a pranzo che a cena, guidato dal giovane Executive Chef Filippo Monaco (3) con la consulenza di Umberto Vezzoli, chef giramondo con una carriera alla guida delle cucine di prestigiosi ristoranti e hotel. Per gli appassionati di vino c’è uno spazio speciale nella Cantina del palazzo, uno spazio ricavato da quella che una volta era la stalla del palazzo, di cui conserva le mura originarie. Qui si organizzano degustazioni accompagnate da salumi e formaggi dell’isola con le tante etichette che fanno bella mostra di sé in cantinette refrigerate e scaffali.
Tornando alla cucina lo chef Filippo Monaco, gavetta tra Spagna e Francia, origini sarde, fa una cucina contemporanea e raffinata che reinterpreta ricette apprese nella lunga carriera all’estero. Il direttore, Alberto Clarkson, sempre misurato e solerte, è ospite perfetto.
Ho scelto il menu degustazione (4) da cinque portate: Aguachile di pastinaca servito con spuma di Niedditas e pinoli tostati (5); Calamaro cotto a bassa temperatura servito con salsa bernese ai piselli, insalatina di stagione e menta fresca. Linguine (6) fatte in casa con Niedditas, aglio nero e lime; Dentice scottato servito con semi di chia al balsamico ed emulsione alla vernaccia e pre dessert Brownie al cioccolato, tuille di frutti rossi, crema inglese, pistacchi e gelato alla crema antica, il tutto accompagnato da vini sardi, consigliati dal sorridente e premuroso maître.
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