Food :: 4 set 2018

Brigantes, per un trasporto delle merci a vela

Zero emissioni, affascinante e sostenibile

Si chiamano Brigantes, sono cinque “capitani coraggiosi” che a bordo di uno splendido veliero (1 - 2 - 3), un cargo a vela del 1911, sapientemente recuperato, dalla primavera 2020 trasporteranno merci coloniali pregiate, come rum, cacao e cioccolato, dai Caraibi al Mediterraneo (4 - 5 - 6).
L’equipaggio è un bell’esempio di europeismo: Alessia è italiana, Giuseppe di Pantelleria, marinaio nel DNA insomma, Daniel ed Oscar sono anch’essi italiani, ma con forti influssi mitteleuropei: sono originari di quell’area geografica che dal Friuli confina con Austria e Slovenia; Tobias è tedesco, di Gluckstadt,
La loro missione non è una operazione nostalgica o un vezzo, perché l’attuale trasporto marittimo risulta essere davvero inquinante per l’intero pianeta e i Brigantes vogliono anche porre sotto gli occhi di tutti questo enorme problema. I combustibili utilizzati dalle navi cargo sono difatti oli pesanti estremamente tossici, considerati a terra rifiuti pericolosi e che richiedono ovviamente uno smaltimento costoso e complicato. Il trasporto a vela chiaramente non si propone come alternativa al gigantesco spostamento di merci dell’economia odierna, ma come tassello mancante della crescente tendenza di consumo locale e sostenibile.
Per ultimare il veliero (7) e creare consapevolezza al consumo c’è bisogno di una gran mole di lavoro e capitale. Per questo il progetto è stato impostato in maniera partecipativa: si può partecipare come volontario o acquistando i prodotti, e in particolar modo acquistando “carati” della nave stessa, come succedeva un tempo con i velieri, a costi ben accessibili a chiunque.
Questo sogno che si sta realizzando fa parte di un più ampio “movimento”, che vede un crescente numero di navi già operative nei mari del nord Europa. Negli ultimi dieci anni infatti è stata creata un’alleanza di organizzazioni che condividono la passione per il trasporto a vela, collaborando insieme con etica condivisa per creare una cultura del trasporto via mare più sostenibile e sana: la Sail Cargo Alliance (SCA).
Del resto l’energia pulita del vento permette, da tempi immemori, di spostare merci e prodotti in tutto il mondo, con un minimo impatto sulle risorse del pianeta. Trarne vantaggio è logica conseguenza dei cambiamenti degli ultimi decenni verso una società volonterosa di ritrovare la “sostenibilità perduta”. Il vento stesso inoltre può anche regalare a tali merci, così trasportate, caratteristiche del tutto particolari, uniche: è il caso del rum “invecchiato in mare” di Fairtransport (8). Racchiuso in botti di Bordeaux o Porto, issato a bordo con sistemi manuali dagli avventurosi marinai, il rum “invecchiato in mare” compie il viaggio dalle isole caraibiche, dov’è prodotto e selezionato, attraverso l’Oceano Atlantico sino in Europa, nella stiva del veliero cargo olandese Tres Hombres, l’unico ad oggi completamente senza motore, dove viene cullato per diversi mesi, a seconda della lunghezza della della rotta percorsa, dalle onde oceaniche.
Ma non solo: il trasporto come lo ha concepito Brigantes ha anche altre ricadute.


Quali sono le altre ricadute? Lo domando a Oscar Kravina
«Nel Nord Europa sono già in corso pianificazione e progettazione di spazi appositamente dedicati alle merci trasportate a vela, al loro stoccaggio e lavorazione in loco come anche allo smercio vero e proprio. Questi “concept stores” possono collocarsi felicemente in molte delle aree portuali dismesse, in abbandono o poco utilizzate delle nostre città di mare; spazi snobbati dalla logistica di grande portata, che necessita sovente di fabbricati di nuova realizzazione e dimensioni standard ed imponenti, con impatto sul paesaggio costiero deleterio. La dimensione ridotta dell’intera filiera inoltre, che riprende pratiche di cabotaggio con piccoli mercantili in atto fino agli anni Ottanta, offre opportunità di ripresa per i piccoli e piccolissimi porti ora tagliati fuori dalla loro originaria ragion d’essere.
Riportare in vita i porti significa però anche riportar la vita nei porti: lo scarico delle navi effettuato a braccia d’uomo di mano in mano o con aiuti meccanici semplici, l’arrivo e la partenza di velieri di varie dimensioni ma tutti bellissimi – un affascinante spettacolo che è molto di più di una semplice messa in scena.
Come si combina Brigantes con la Sardegna? Ci risponde Alessia Rossetto.
«Brigantes è la prima ditta non Italiana a far parte del circuito Sardex, una comunità commerciale sviluppatasi attorno a una moneta locale, il SARDEX appunto. Nata in Sardegna, accoglie imprenditori facenti davvero parte del cambiamento in atto, che credono al “mercato come luogo di interazione sociale, nel quale bisogni e capacità di produrre valore aggiunto s’incontrano generando benessere duraturo e condiviso”. L’esser diventati partner strategici di Sardex, permette a Brigantes di offrire ai produttori Sardi l’opzione di trasportare a vela, ad emissioni zero, le proprie merci in continente, dapprima nella penisola italica, ed un domani anche nei concept stores di Germania, Olanda, Danimarca … a miglio nautico zero!”.
E allora Buon vento, sono sicura che sentiremo presto parlare di voi!

Per acquisto prodotti cliccare QUI

Per approfondimenti su come partecipare all’iniziativa:

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