Food :: 3 nov 2016

alimenti senza segreti

roberto marano racconta la tecnologia al servizio del consumatore

Siamo tutti un poco spaventati dal "grande fratello" diciamo la verità, anche perché lo scenario dittatoriale semi apocalittico immaginato da George Orwell in "1984" talvolta ci sembra più realtà che immaginazione; per fortuna però ci sono altre occasioni che rilanciano la fiducia nella tecnologia al servizio dell’uomo, della salute e quindi della sua qualità di vita.

Così come ci sono spesso situazioni che la normativa europea impone ai propri Stati membri che non inducono certo all’ottimismo, la cronaca di questi giorni è fin troppo eloquente… ma anche qui, forse troppo raramente vorremmo dire, si verificano esempi di controtendenza favorevole.

Ecco infatti che la qualità della salute, le norme UE ( v. Direttiva n.1169\2011) e la tecnologia, quando si uniscono in un circolo virtuoso, aiutano il benessere e la conoscenza del consumatore, come? Semplicemente mettendogli a disposizione un elementare supporto informatico che gliene permetta la reale tracciabilità, ovviamente non di tutti indiscriminatamente, solo di quelli i cui produttori o importatori hanno aderito a questa meritoria iniziativa.

Così nel caso della Riseria Agricola veronese La Pila che ha adottato “Foodigree, The origine code”, ideato dall’Ingegner Alberto Paglino della “AlfaSoft” di Mortara (PV). Un sistema intelligente e straordinariamente semplice: bastano uno smartphone o un telefono cellulare utili per identificare il codice QR code posto sulla confezione del prodotto interessato al progetto. Appoggiando il telefono al quadratino bianco e nero (Qr code, appunto) si apre un mondo. Prodotto, origine e tipo di produzione si svelano in un lampo al consumatore. "Il cliente accede a una pagina web mentre fa la spesa. E in un attimo acquisisce tutte le informazioni dettagliate su cosa sta acquistando, valutando così la reale qualità del prodotto. Tutto ciò che serve per una scelta consapevole e vera" - spiega Bianca Braghenti (2) Direttrice Commerciale di AlfaSoft.

E finalmente è possibile affermare - con tranquillità questa volta - che siamo quello che mangiamo. O almeno ci avviciniamo ad esserlo.

Ce ne parla, in maniera più che positiva, Roberto Marano (1), Direttore mkt e Commerciale dell’azienda La Pila.

- Capire la provenienza degli alimenti che ogni giorno compaiono sulle nostre tavole è di certo un dilemma che impegna molti italiani. Come è nata l’idea di applicare la tecnologia per la risoluzione di questo problema?

La nostra azienda è nata nel 1987 con l’obiettivo di portare sul mercato un riso di alta qualità con la rintracciabilità di filiera. I tempi allora non erano maturi ed il concetto non era supportato adeguatamente. Sei anni or sono, dopo tutti i vari scandali verificati nell’agroalimentare (pomodoro, latte, mozzarelle, ecc) con provenienze dubbie dei prodotti, e constatato il mutamento nelle esigenze dei consumatori, abbiamo deciso di fare una bandiera di ciò che era nel nostro DNA. Il processo non è stato facile dal momento che abbiamo undici aziende agricole da noi controllate con ben 600 ettari di risaie attive, sottoposte quadriennalmente alla rotazione delle colture; le aziende agricole lavorano con i cosiddetti "quaderni di campagna", ed ogni volta che un consumatore ci contattava chiedendo informazioni sulla filiera dei nostri prodotti, dovevamo fare un percorso a ritroso tra carte e fogli di Excel… a quel punto era emersa la necessità di snellire ulteriormente il processo di verifica dei dati.

- Qual è stato l’iter che dall’idea embrionale vi ha portati all’app di oggi? Quanto è durato?

Il percorso è durato un triennio. Inizialmente abbiamo creato sul nostro website un’area apposita con i consumatori i quali, mediante dei selettori (marca, formato, varietà e data scadenza), potevano avere accesso ai dati di filiera. Restava il desiderio di snellire ulteriormente la consultazione con un QR stampato direttamente sul pack, cosa realizzata dopo l’incontro con lo Studio AlfaSoft.

- Quali sono state le maggiori difficioltà incontrate nello sviluppo di questo progetto?

Da parte nostra nessuna perché ci eravamo già portati avanti con i lavori, adeguando il sistema di stampa sul film mentre avevamo già tutti i dati di filiera. Abbiamo atteso il raccolto per girare dei video delle undici aziende agricole socie. Se vogliamo la complessità è stata più per AlfaSoft: ha dovuto, infatti, fare un prodotto taylor made data la nostra complessità (undici aziende socie, partite di sementi, numerosi lotti di materia prima, ecc.). Sono stati rapidissimi e in meno di due mesi il progetto è passato dalla stesura su un foglio di carta alla piena operatività.

- Come funziona nel dettaglio l’app? Il consumatore sceglie un prodotto, con lo smartphoe o simili punta il QR code e ……

Il consumatore deve semplicemente scaricare un’app, uno dei tanti lettori di codici QR gratuiti (ad es. per IOS reputo il migliore “QRcode App”), inquadrare con essa il codice QR stampato sul retro delle confezioni sotto la dicitura “Inquadra il codice QR con il tuo smartphone e scopri la storia di questo sacchetto di riso” e visualizzare la pagina con la filiera ed il video con la risaia di provenienza ed il cascinale dell’azienda agricola coltivatrice (3 - V. video dimostrativo).

- A proposito dei controlli e della quantità di informazione sull’origine degli alimenti, quali sono le problematiche più importanti? C’è qualcosa che lo stato Italiano o l’Unione Europea potrebbe fare?

Questo è un terreno minato… ed è una lotta di poteri. È evidente che le necessità di trasparenza di artigiani dell’agroalimentare come noi, che hanno fatto il loro credo della qualità e della trasparenza verso il consumatore sono diametralmente opposte a quelle di una multinazionale.

- E' un app che può essere utilizzata da tutti? È semplice e intuitiva? anche l’anziano, per esempio, può trarne giovamento durante la sua shopping experience?

Il sistema è di una semplicità impressionante. È persino alla portata di mia suocera, il che è tutto un dire… opss… spero che non mi stia leggendo.

- Pensate di aggiornare l’app per gli anni futuri? Avete già in mente delle novità?

Le esperienze porteranno sicuramente a degli affinamenti, sopratutto grafici… ma aumenteremo ancora qualche livello di dettaglio, questo perché com'è scritto nel nostro website: "la passione anima il nostro lavoro e per voi ci mettiamo la faccia".

- Quali sono secondo voi le esigenze del consumatore che entra in un supermercato per far la spesa?

Esistono varie fasce di consumatori: noi ci rivolgiamo ai gourmand, agli sperimentatori, a chi cerca la qualità e la sicurezza conscio del fatto che il cibo è uno dei grandi piaceri della vita ma che ha anche un potenziale distruttivo dell’organismo se di bassa qualità o se assunto smodatamente. I nostri consumatori sono coloro che credono nella massima “siamo ciò che mangiamo” e si regolano conseguentemente. Queste persone non cercano solo gratificazione nella marca e nei suoi valori ma cercano certezze in ciò che acquistano per sé stessi e per i propri cari. Sono consumatori evoluti; hanno capito che il low cost nell’alimentare è senza senso perché le economie sull’alimentazione sono a discapito della salute e sono ridicole in confronto alle spese voluttuarie che poi si fanno tutti i giorni senza neppure rifletterci su; quei consumatori hanno compreso che i prezzi bassi portano ad un’impoverimento generale dei prodotti con perdite nella qualità e nella sicurezza alimentare, aumento della disoccupazione, banalizzazione dei prodotti, delle materie prime e di tutti i protagonisti della filiera.

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