C'è l'Ode alla Pace di Pablo Neruda, c'è Picasso, c’è l'iconografia cristiana, la protagonista è sempre lei, la Colomba. Delicata e leggera (1), in tempo di Pasqua assurge a simbolo della festa ornando le tavole primaverili come immancabile dolce della ricorrenza. Piacere gustativo di una stagione che è rinnovamento per antonomasia. Che è bellezza ritrovata in ogni sua sfumatura. Anche al palato. Da nord a sud, infatti, pasticcieri della tradizione, tra lievito madre, grani antichi, creme agli agrumi, al pistacchio, con scaglie di cioccolato etc danno vita a veri gioielli gastronomici "con le ali".
Ed ecco che in Toscana non si può non offrire ai propri ospiti un'autentica prelibatezza, la Bria Colomba (2) firmata dalla Pasticceria Bonci di Montevarchi. Siamo nell'aretino, esattamente in una delle città medievali più caratteristiche di tutto il Valdarno. Qui, dagli anni '50 si distingue per eccellenza e buon gusto questo "atelier", oggi timonato da Sergio e Silvio Bonci: la scelta è imbarazzante tra leccornie della memoria e altre frutto di sperimentazione per risultati straordinari. La sapiente lentezza della lavorazione artigianale incontra la creatività contemporanea per svelare sapori nuovi emblema di una Toscana che fa parlare di sé i commensali di tutto il mondo.
Come il dolce pasquale by Bonci, una rivisitazione del Panbriacone che nasce nella metà degli anni ’90, impasto a lievitazione naturale imbevuto in dolci vini passiti e arricchito dal sapore profumato dell’Uva di Corinto. Ebbene, dal nome più "soave" e meno impertinente, la Bria Colomba (3) soffice come una nuvola, sorprende già dal primo morso per la decisa personalità grazie alla sua anima liquorosa. Si può gustarne la ricetta classica ma anche una serie di golose varianti con rum e cioccolato, pesca e vino, arancio e fiori d'arancio, limoncello e Mokanero, con caffè espresso.
Per i chocolate addicted ci sono poi le Uova arcobaleno (4) figlie del talento del Maestro Michele Mezzasoma che, da oltre 30 anni, collabora con l’azienda montevarchina e, da qualche tempo, anche come socio con il suo marchio Mezzasoma. Piccole opere d'arte sono decorate a mano con il pennello (5) così da apparire ognuna diversa dall’altra. Spiace quasi mangiarle: si direbbe delle vere e proprie tele su cui è impresso il segno di fantasia del maître chocolatier. Non solo delizia per gli occhi però... I tre strati di cioccolato biologico che le compongono, fondente e bianco marmorizzato all’esterno e fondente 70% arricchito con granella di nocciole tostate e pralinate all’interno, regalano emozioni sensoriali rare e di gradevolezza certa.
Se per questa Pasqua "un pò così", avete deciso di farvi sorprendere da aromi e fragranze inaspettati e sopratutto memorabili, non vi resta che la "dolcezza" made in Bonci.
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