Un film cult nella storia del cinema italiano e non solo, stiamo parlando del celeberrimo “Il sorpasso” capolavoro di Dino Risi che fotografa un tempo ed un’Italia ormai perduti, con protagonisti il mattatore Vittorio Gassman, Jean Louis Trintignant ed una giovanissima Catherine Spaak, senza dimenticare la favolosa Aurelia B24 su cui perirà tragicamente il protagonista dopo un avventato sorpasso, appunto, sulle belle strade di Castiglioncello.
Ed è proprio su quel litorale che ritroviamo oggi un delizioso ristorante intitolato a tale mitica pellicola, “Il Sorpasso”, vera boutique del gusto “guidato”, mai verbo fu più indicato, dallo chef Savino Troia, pugliese di origine che, insieme alla compagna Nicoletta, ha inaugurato il locale giusto all’inizio della pandemia (1 - 2).
Ma facciamo qualche passo indietro per inquadrare il giovane chef “incapace di svegliarsi la mattina senza il profumo del mare” (3) come ci ha confessato. Dopo aver girato il mondo in lungo e in largo dall’età di 16 anni quando impugna la sua prima pentola ai fornelli, non smette di crescere, sperimentare, scoprire, lavorando in luoghi di tutto rispetto come allo Yacht Club del Principe Aga Khan nelle Isole Vergini Britanniche o all’Hotel La Perla in Alta Badia, o ancora al Delano South Beach Miami per citarne solo alcuni. Anni e anni nella ristorazione e hotel di lusso, dai nomi importanti fino a quando, 36 compiuti, il passo da cuoco a cuoco/imprenditore di se stesso è dovuto, anche se non semplice. Ed ecco Castiglioncello e il ristorante con solo 12 posti a sedere, dal décor minimale e moderno, dove Nicoletta responsabile di sala, sempre sorridente, accoglie con garbo e professionalità gli avventori, tra i quali tanti stranieri. La poesia a tavola inizia nel momento in cui si assaporano le varie creazioni dello chef, tutte pensate intorno al luogo, che raccontano da subito la sua voglia di giocare, di mettersi alla prova, senza farsi sedurre dall’estetismo estremo o da rocambolesche interpretazioni. Suggestioni che parlano di ritmo e leggerezza, semplicità ed estro, spontaneità e ricerca (4) dove non mancano piatti alias veri trait de génie, frutto di un’attenta sperimentazione con creature del mare che sublimano il palato come le Capesante, fragole, tartufo nero, aglio nero e salsa di scalogno. Un’entrée di grande pregevolezza. Tra gli altri frame di una sceneggiatura gastronomica magnifica, gli Spaghetti di Senatore Cappelli, cacio, pepe e ricci di mare o i Paccheri, anemoni di mare, scampi e polvere di black lime (5 - 6). Due primi piatti di “pescato” mediterraneo sempre fresco, dalla cottura impeccabile, la cui materia prima genuina, trattata il giusto è valorizzata attraverso accostamenti anche che non ti aspetti, ma quanto mai azzeccati.
Merita assaggiare le doti e lo slancio di questo giovane cuoco che trasmette passione autentica nei suoi piatti dove vince l’equilibrio degli elementi principali chiaramente leggibili. Sperimentando nelle cotture e divertendosi con le guarnizioni per una sinfonia sensoriale unica tra pochi fondamenti elegantemente bilanciati.
Insomma, emozione certa, ricette di alta qualità e, perché no, una sana voglia di “sorpassare” sempre se stesso.
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