Oggi si parla tanto di superfood, alimenti ricchi di valori nutrizionali che hanno sempre fatto parte del nostro rituale quotidiano in cucina. Ingredienti apparentemente comuni, in realtà delle vere e proprie bombe di benessere. L’onnipresente aglio, per esempio, potente tonico in caso di affaticamento. O la rucola e la barbabietola. E poi ci sono quelli che vengono da lontano o che comunque sono entrati a far parte del nostro glossario gastronomico solo recentemente. Uno fra tutti la Quinoa (1): per gli Inca, madre di tutti i semi, serbatoio incredibile di amminoacidi essenziali per la produzione delle proteine.
E se volessimo praticare una cucina che abbia come costante se non tutti i giorni, per lo meno spesso, questi super cibi naturalmente potenziati? Magari variandoli a piacere in suggestioni culinarie appetitose? Nessun problema, ci viene incontro l’Editore White Star che con il bel cartonato “SuperFood” (2) ci accompagna alla loro scoperta. Cinza Trenchi, autrice del libro, invita però alla cautela: meglio iniziare con piccole quantità, come nel caso delle bacche di Goji, per esempio. Il corpo si deve abituare. Così dalla macrobiotica, le alghe, il tofu, il miso etc…
Ecco quindi tante ricette semplici, veloci e con cotture poco impegnative. Dagli antipasti ai primi e ai monopiatti, passando dai secondi e contorni per terminare in dolcezza con i dessert. Molte delle proposte della Trenchi sono talmente facili che potrei prepararle seduta stante come gli appetitosi “Fusilli all’uovo e curcuma con formaggio e pepe” o le “Bietole e spinaci con uova e formaggio” o ancora il “Pomodoro con piselli e tofu”. La grammatica dei sapori è garantita e la salute è preservata. Forse i dolci, come d’altronde è nella loro natura, richiedono maggior impegno nella fase di realizzazione. Ma nulla di trascendentale o faticoso. Mi riferisco al "Pane con uva e fichi" o ai "Muffin alle bacche di Goji". Con “Superfood” tutto è possibile. E alla fatidica domanda “Cosa volete per pranzo?”, basta aprire a caso il manuale e cadere su una “Frittata fantasia con verdure e riso venere”. E chiedersi come mai non ci avevamo pensato prima.