L’Azienda Agricola Manca di Alghero è stata ritenuta tra le 100 migliori imprese agricole d’Italia sostenibili grazie al progetto Novolivo, che ha previsto la messa a dimora di 600 ettari di nuovi oliveti con l'applicazione di tecnologie di risparmio energetico, idrico, senza creazione di scarti e il percorso verso il biologico (1).
Con il marchio Olio San Giuliano l'azienda agricola Domenico Manca di Alghero è stata premiata nei più importanti concorsi internazionali e occupa il sesto posto nel ranking mondiale degli oleifici. Ora è stata gratificata anche per i progetti green legati alla sostenibilità e all'economia circolare. Un riconoscimento di Agricoltura100, premio organizzato da Confagricoltura e Reale Mutua Assicurazioni, con l'obiettivo di sostenere sostenibilità, innovazione tecnologica, difesa dell’ambiente, riduzione delle emissioni inquinanti, produzione di cibo di qualità delle aziende agricole (2 - 3).
Novolivo è un progetto avviato nel 2013 che prevede un grande investimento pluriennale per la messa a dimora di circa 600 ettari di nuovi oliveti di moderna concezione nel nord-ovest della Sardegna che si sommano a quelli tradizionali già esistenti e vede e vedrà le aziende del gruppo impegnate nel medio e lungo periodo in un piano di modernizzazione olivicola unico nel suo genere (4).
“Novolivo non è solo la semplice piantumazione di nuovi olivi – dichiara Pasquale Manca, AD del gruppo - significa attenzione al territorio, rispetto e valorizzazione della biodiversità delle specie tipiche della zona in cui operiamo, rinuncia consapevole all’utilizzo di fitofarmaci di sintesi e prosecuzione convinta del percorso di agricoltura biologica che abbiamo intrapreso negli anni ‘90. È ricerca, confronto e crescita in concerto con istituzioni come università e enti di ricerca che ci affiancano nella sperimentazione di nuove tecniche agronomiche. È l’utilizzo di importanti sistemi per il risparmio energetico e l’uso razionale delle risorse idriche volto a minimizzare gli sprechi. La piantumazione di nuovi oliveti inoltre fa sì che il bilancio tra le emissioni di CO2 e quanto assorbito dall’elevata concentrazione di piante sia positivo.”
La San Giuliano è dotata di un frantoio di ultima generazione tra i più moderni in Italia, il cui ciclo di trasformazione è circolare quindi non produce scarti. Le sanse vengono conferite a un impianto di produzione di biogas che le converte in energia verde, mentre il nocciolino residuo viene essiccato e utilizzato come combustibile per impianti di produzione di acqua sanitaria o per riscaldamento.
“Il controllo di una filiera virtuosa, ecosostenibile – la quale gode della certificazione ISO 22005 che attesta la capillare tracciabilità di ogni passaggio dal campo alla bottiglia - si completa con quattro linee di imbottigliamento automatizzate per imballaggi in vetro e cartone contenenti il 70% di materiali derivati dal riciclo e un uso residuale di plastica” – Illustra ancora Pasquale Manca.
Un processo di innovazione anche sulla qualità del prodotto. Come attestano le prestigiose segnalazioni sulle guide e i premi ricevuti nei concorsi e selezioni internazionali, nonché al vertice della graduatoria dedicata agli oli e alle imprese olearie come l’EVOO World Ranking.
Quest’ultima nel 2021 ha visto l’azienda sarda al sesto posto assoluto al mondo, prima tra le realtà italiane. “Non possiamo che essere orgogliosi dei risultati raggiunti assieme alla squadra San Giuliano - conclude Manca - e di essere considerati ambasciatori dell’alta qualità del Made in Italy nel mondo”.