Food :: 24 dic 2022

Pranzo di Natale con paté, purché di pura Oca

Le delizie dell’Oca Sforzesca in tavola

Chi non consce la carne d’oca (1), ebbene sappia che si lascia sfuggire un’autorevole prelibatezza la cui notorietà si perde nella notte dei tempi, quando, già a Vigevano, nella Lomellina lombarda, era considerata un dono di pregio regalato anche in occasione delle nozze tra Ludovico e Beatrice d’Este, nel 1491. Storia di un cibo antico che oggi, grazie a imprenditori illuminati, ritorna sulle tavole gourmet declinato in piatti unici (2).

In particolare il nostro plauso verte sull’encomiabile lavoro di Gianluca Bellazzi (3) patron del brand Oca Sforzesca, salami di pura Oca. Ormai presente sul mercato nazionale e anche oltre confine, da più di dieci anni, Bellazzi interpreta questa particolare carne ricca di ferro, saporita e, a seconda dei tagli, particolarmente magra, in diverse raffinate leccornie. Così, protagonista indiscusso della produzione, l’insaccato di pura oca, completamente scevro da carne e grasso di maiale, “pulito”, leggero, ideale per il consumatore moderno. Spicca per eleganza, come ben sottolinea il titolare dell’azienda, dove l’impasto da carne d’oca fresca, "insaccato" nella pelle del volatile rifilata e cucita a mano, viene confezionato sottovuoto e cotto al forno per circa tre ore. Ne consegue una carne morbida e profumata da utilizzare come affettato o per il risotto, abbinato al pure, sulla pizza (4 - 5) etc.

E se fosse cotechino (6)? Il periodo è quello giusto, sì, perché l’azienda, come ogni anno, ripropone la golosa versione del cotechino di pura oca. 15 minuti in acqua calda e il piatto è servito. Un buona (e più sana e forse anche più versatile) alternativa al classico insaccato di maialino emiliano.

Ma la novità rigorosamente “senza sensi di colpa” è il paté! Di fegato d'oca, naturalmente. Dove il fegato è ottenuto senza ingozzamento e senza maltrattamento dell’animale. Più digeribile, equilibrato, così distintamente armonico che si può gustare, udite udite, anche al cucchiaio! Incredibile ma vero, trattandosi di un prodotto non semplice come il paté. Da qui ne è nata la Linea Spalmami (foto d'apertura): il paté di fegato d'oca e il paté di carne d'oca, da completare con lo spalmino arancione dell’azienda Opinel (Joseph Opinel nel 1890 inventò il primo coltellino da tasca che oggi porta il suo nome).

Un cadeau delizioso in tema con il gusto della tavola natalizia, un “nido sforzesco” capace di voli al palato inediti e delicati. Da provare su un crostino caldo con del ribes rosso… Il rischio? Di non voler più “scendere”…

Se vi abbiamo fatto venire l'acquolina o se siete degli immancabili curiosi, date un occhio al sito aziendale, le proposte non mancano, così come molte altre referenze a base di questa carne squisitamente interessante.

 

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