Questa pandemia ha sconvolto i ritmi di tutto e anche una fiera botanica come Orticola (1), abitualmente primaverile, trova spazio in autunno. Una vera istituzione, essendo presente a Milano sin dal 1966, e che solo le due guerre mondiali e il COVID-19 hanno interrotto. Ancora una volta Ceresio Investors, gruppo bancario corporate partner della manifestazione, ha reso possibile questo grande evento (2 - 3). Tante iniziative, laboratori, presentazioni di libri per adulti e piccoli accompagnano il visitatore tra i meravigliosi stand ricchi di new entry. Ad esempio Hedera di Briosco (Monza Brianza) con un innovativo concetto di vertical garden che permette di beneficiare della vegetazione facendo nascere il verde in spazi dove il verde non esisteva grazie a materiali composti ecosostenibili. Cenacolo, che realizza manualmente giocattoli in legno. Uashmama, con sede a Lucca, con prodotti ecologici creati per migliorare lo stile di vita quotidiano che offrono design e funzionalità. Gli oli essenziali di Erba Luna fatti con erbe spontanee. Orangerie, antiquariato da giardino di Novellara (Reggio Emilia). Tra i vivaisti Vivaio Central Park che presenta l’albero più meridionale del mondo, il faggio di Magellano. Liviana Ninfatani di Varallo Pombia (Novara) con un esemplare di Oxydendrum arboreum una specie unica nel suo genere, originario della Carolina del Nord, le cui foglie in autunno si colorano di rosso porpora mentre in primavera attrae le farfalle con i suoi fiori profumati simili al mughetto. Un originale spuntino lo potrete trovare da Ortofritto (4), il delizioso temporary del ristorante stellato Gardenia di Caluso (Torino) di Mariangela Susigan, da sempre tra le chef più attente alla sostenibilità e ai piatti vegetariani. Si tratta di un cartoccio con verdure fritte e semolino, quasi una versione green del celebre fritto misto piemontese. Particolare attenzione è rivolta ai cosiddetti frutti antichi (5), che la logica di una agricoltura di tipo intensivo aveva fatto sparire, e che per fortuna, grazie al ritorno del concetto di biodiversità sta facendo tornare disponibili cultivar ormai quasi dimenticate, finite ai margini a causa della loro bassa resa. In questo settore eccellono i Vivai Belfiore di Lastra a Signa (Firenze) e i Frutti Antichi del Cav. Enzo Maioli di Salvaterra (Reggio Emilia) che recuperano degli splendidi frutti dimenticati. Erbe officinali, da cucina (6), splendidi fiori, rose meravigliose che sono una vera gioia per gli occhi. Fino a domenica ai Giardini Montanelli. Una esperienza da non perdere assolutamente!
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