Uno dei principali drammatici problemi per il mondo dello spettacolo in tempo di pandemia è stato quello della chiusura delle sale di spettacolo. Il prestigioso Teatro degli Arcimboldi ha trovato una brillante soluzione in attesa di riprendere la programmazione. Grazie ai suoi ampi spazi è stato possibile programmare ben due mostre di grande presa, su due degli artisti più amati dal pubblico, Monet e Banksy (1) agli antipodi ma molto apprezzati nella loro diversità. Claude Monet (2), the immersive experience è un affascinante approccio per conoscere “dal di dentro" l’opera del maestro impressionista interagendo con lo spettatore grazie ad un innovativo sistema di proiezione 3D mapping (3 - 4) con grandi schermi che faranno letteralmente immergere il visitatore circondato dalle opere d’arte riprodotte sulle pareti, e dal soffitto al pavimento. Una bellissima colonna sonora studiata ad hoc rende ancora più coinvolgente la visita di circa un’ora che analizza oltre alla vita completa, anche i periodi creativi di Monet, dagli esordi fino alle ninfee. Una visita veramente interessante, anche grazie all'altissima qualità tecnica proposta. La mostra su Banksy invece propone una storia della Street Art con opere originali e riproduzioni che analizzano la storia di questa forma di espressione da Basquiat e Keith Haring fino ai writers italiani più famosi come Blu e Phases 2. Il clou sono naturalmente le grandi icone dell’artista Britannico, con esempi di tutta la sua produzione, dalla bambina col palloncino, a scimmie e topi, fino alla colomba della pace col giubbotto antiproiettile (5) e il manifestante dal volto coperto che getta un mazzo di fiori. Mostra molto utile per inquadrare un movimento dai contorni non sempre definiti, dato il suo essere di protesta e di rivolta sociale.
Da vedere entrambe fino al 13 dicembre 2020.