Non si ferma l’estate dell’arte a Milano. Inaugurata da pochi giorni e visitabile fino al 22 marzo 2022, la mostra presenta oltre cento opere (1) del maestro Mario Sironi che è stato tra i maggiori pittori italiani ed europei del “secolo breve”. Composta da alcuni capolavori (2) provenienti da prestigiose istituzioni museali italiane, quali la Pinacoteca di Brera, Ca’ Pesaro e la Fondazione Guggenheim di Venezia e il Mart di Rovereto, espone anche inediti e quadri (3) che non comparivano in un’antologica dell’artista da più di mezzo secolo. Passato attraverso una giovanile stagione simbolista per poi approdare via via al futurismo, alla metafisica il classicismo, alla pittura monumentale degli anni trenta sino alle opere del secondo dopoguerra, tutto il suo excursus artistico è ben rappresentato in un'esposizione che è senza dubbio la più completa degli ultimi anni. Dai cicli dei paesaggi urbani ai ritratti della figura umana che culminano nel doloroso e pressoché unico Lazzaro del 1946, in cui la figura dei Vangeli, non risorge, simbolo della delusione del pittore per il crollo delle sue idee, a partire dal fascismo, in cui aveva creduto almeno nella sua fase iniziale, distinguendosi per coerenza rispetto a molti altri suoi colleghi trasformisti, pronti a rinnegare la loro adesione al regime dopo l’otto settembre. Gli ultimi anni della sua tormentata vita hanno visto anche il dramma causato dalla perdita della figlia Rossana, suicida a 18 anni, portandolo a dipingere opere estremamente cupe, nelle atmosfere e nei colori. Curata da Elena Pontiggia, studiosa dell’artista e autrice della sua prima biografia e Anna Maria Montaldo, direttrice del Museo del Novecento, l’esposizione è accompagnata da un prestigioso catalogo con importanti saggi inediti che gettano una nuova luce su questo importante maestro. Una mostra (4) da non perdere, che ci restituisce attraverso molteplici sfaccettature un protagonista dell’arte come il grande Sironi.
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