Living & Convivi :: 5 giu 2021

Milano - Inaugurazione dell’Adi Museum compasso d’oro

L’hub che raccoglie il meglio del design mondiale

Pubblico delle grandi occasioni alla inaugurazione del nuovo polo museale del design in via Ceresio a Milano (1) che ospita la collezione storica del Compasso d’Oro, il prestigioso premio leader del settore, che ha fatto grande la città meneghina dal 1954 ad oggi. Bellissima location in uno storico luogo degli anni 30, creato come deposito dei tram a cavallo e successivamente come impianto di distribuzione di energia elettrica. Struttura molto ampia, di più di 5000 metri quadri, con spazi destinati alle esposizioni, ben otto in questo periodo, servizi di caffetteria e bookshop con un accesso da una piazza giardino intitolata al premio Compasso d’Oro. Il progetto di recupero è stato curato dagli architetti Giancarlo Perotta e Massimo C. Bodini, mentre la direzione dei lavori è stata di Carlo Valtolina dello studio Archemi. Il progetto di allestimento della collezione storica è a cura dello studio Migliore+Servetto Architects con Italo Lupi. Adi Museum è tra le prime realtà italiane ad avvalersi di modelli di sviluppo che vanno sotto il nome “città dei 15 minuti”, coerenti con un nuovo modello di città sostenibile, dove ogni cittadino può raggiungere a piedi o in bicicletta in questo lasso di tempo tutti i servizi essenziali, compresi quelli culturali. Una bella sfida vinta pienamente in spazi veramente intriganti e razionali. La mostra Il cucchiaio e la città (2) approfondisce la collezione storica del premio, raccogliendo materiali differenti e complementari tra loro. Una carrellata imperdibile di oggetti funzionali (3 - 4) che sono entrati nella nostra vita e nel nostro immaginario collettivo come icone del mondo del design (5) di cui Milano è l’indiscusso polo mondiale con il celebre Salone del Mobile. Tra le altre mostre e video installazioni segnaliamo Renata Bonfanti, tessere la gioia tra le prime textile designer in Italia. Apprezzata da due giganti del settore quali Gio Ponti e Bruno Munari fu una vera pioniera in un ambito totalmente nuovo negli anni 50. Altra mostra straordinaria è Giulio Castelli, la cultura imprenditoriale del sistema design, in occasione dei cento anni dalla nascita dell’imprenditore e primo presidente dell’associazione. Ingegnere chimico e alunno del professore Giulio Natta, premio Nobel per la chimica fu il fondatore della Kartell, azienda leader nella produzione industriale di oggetti di design in materiale plastico. Vera icona del design, insieme alla moglie, l’architetto Anna Castelli Ferrieri riuscì a riunire attorno a se il meglio del mondo culturale di quegli anni, personaggi del calibro di Grillo Dorfles, Ignazio Gardella, Bruno Munari, Angelo Mangiarotti tanto per citarne alcuni. Ambrogino d’Oro nel 2004, resta tra le menti più fulgide e innovative della sua epoca, che fecero grande Milano e l’Italia intera. Un museo bellissimo (6) che finalmente rende giustizia, affiancandosi in modo complementare al Museo del design in Triennale, alla creatività italiana nel mondo del design che fino ad ora non era stato sufficientemente celebrato per la sua importanza sia in campo artistico che economico, che tutto il mondo ci invidia. Non mancate di visitare questo imperdibile tributo al genio italiano

 

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