Di Gianluca Moreschi.
I disastri ecologici, voluti o meno dall’uomo, con lo spostamento di specie alloctone da un continente all’altro, ha sempre rappresentato un grave problema in ecosistemi particolarmente fragili dove certe creature non trovano i loro nemici naturali e si possono così diffondere in modo indiscriminato causando degli sconvolgimenti difficili da rimediare. A partire dalla celebre invasione dei conigli australiani, che tuttora, dopo sessant’anni dal loro inizio rimane una iattura ardua da contenere: spesso, infatti si è visto il tremendo impatto che questi animali estranei possono provocare in ambienti per loro vergini. Un altro esempio è quello della cimice asiatica (1) che ormai da alcuni anni sta rovinando migliaia di ettari di frutteti in regioni particolarmente vocate a queste coltivazioni. Nel loro paese di origine questi insetti vengono controllati dalle vespe samurai (3) che inoculano le loro uova (4) con i propri aculei uccidendo quelle delle cimici che così non possono più riprodursi. Questo il motivo per cui si è iniziata la lotta col rilascio delle vespe samurai nei frutteti invasi dalle cimici in varie zone, tra cui il Trentino e il Mantovano. Un danno molto consistente che ammonta a livello nazionale a 740 milioni di euro. Le cimici sono particolarmente prolifiche, depositando le uova due volte l’anno e producendo per singola cimice 400 esemplari alla volta. Ben si comprende quale disastro sia per i cultivar di mele, pere, susine, pesche, albicocche, ciliegie, kiwi, mandorle. I rilasci delle vespe sono avvenuti, grazie alla Fondazione Edward Mach di San Michele dell’Adige, da sempre in prima linea nella lotta biologica (5), aiutata dalla recente normativa europea sull’uso dei parassitoidi, anche se, per riequilibrare la situazione, diminuendo drasticamente le cimici, ci vorrà qualche anno. Al primo lancio delle vespe, avvenuto pochi giorni fa, erano presenti l’Assessore all'Agricoltura della Provincia Autonoma di Trento Giulia Zanotelli (6), il presidente Mirco Franco Maria Cattani, il direttore generale Mario Del Grosso Destrieri, il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico Claudio Ioriatti, oltre a ricercatori e tecnici coinvolti nel gruppo di lavoro. L’attività di rilascio si inserisce nel progetto per la lotta biologica SWAT, finanziato dalla stessa provincia. Per fornire a tutti informazioni precise e aggiornate su questa lodevole e intelligente attività è nato il sito visibile QUI dove si parla diffusamente della cimice asiatica e di altre specie invasive e su come controllarne la diffusione.
Una piccola vespa cui dare il benvenuto per salvare uno dei nostri comparti agroalimentari più importanti, quello dell’ortofrutta.