Buone nuove dal settore fuori casa. Secondo il Rapporto Ristorazione 2017 di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) i cui dati sono stati presentati ieri a Milano alla sede di Confcommercio Milano - Lodi - Monza Brianza, bar e ristoranti si confermano il volano della ripresa dei consumi delle famiglie italiane.
Il Rapporto Fipe, quest'anno dedicato al maestro e padre della cucina italiana recentemente scomparso, Gualtiero Marchesi, "Intelligenza e umanità della ristorazione italiana", nell’analisi sullo stato dell’arte dei pubblici esercizi in Italia, ha evidenziato un quadro di sostanziale ottimismo soprattutto nei consumi alimentari fuoricasa (1), ormai attestati sul 36% dei consumi alimentari complessivi (2). Positivo anche il versante occupazionale, con una crescita del 3,3% sull'anno precedente. "I numeri del Rapporto Ristorazione 2017 confermano un trend di ripresa che porta i consumi nella ristorazione al livello pre-crisi"- ha affermato Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe - "Anche sotto il profilo dell'occupazione il nostro settore si conferma tra i pochi in grado di creare nuovi posti di lavoro. Restiamo la componente principale della filiera agroalimentare italiana nella creazione di valore e di occupazione" (3).
Pur in questo quadro generalmente idilliaco, permane il dato preoccupante (4) del tasso di produttività delle imprese della ristorazione non solo basso, ma anzi ridotto e attualmente di sotto di quasi sei punti percentuali rispetto al livello raggiunto nel 2009.
Ritornando al fuori casa, l’Italia resta un popolo che ama frequentare locali, ristoranti e luoghi di aggregazione. L'impatto della crisi sui consumi alimentari in casa (-10,5% pari a una flessione di 15,9 miliardi di euro tra il 2007 e il 2016) ha fatto in modo che il peso della ristorazione sul totale dei consumi alimentari guadagnasse ancora qualche posizione.
Ma vediamo in pillole alcuni punti salienti del Rapporto Fipe:
• La ristorazione, con 41 miliardi di euro di valore aggiunto, è il settore trainante della filiera agroalimentare italiana, più importante di Agricoltura e Industria Alimentare.
• Terzo mercato in Europa dopo Regno Unito e Spagna. Dall'inizio della crisi ad oggi +2,4 miliardi di euro di consumi in Italia, +1 in Francia, -11 miliardi di euro in Spagna e -3,7 miliardi nel Regno Unito.
• Le famiglie italiane nel 2017 hanno speso per mangiare fuori casa oltre 83 miliardi di euro, il 3% in più dell'anno scorso. Continua a calare, al contrario, la spesa alimentare in casa.
• 329.787 imprese con la Lombardia prima regione con il 15,4% del totale, seguita da Lazio (10,9%) e Campania (9,5%). Resta elevato il numero di imprese che chiudono.
• L'occupazione è ancora in crescita: oltre un milione di unità di lavoro, +17% dall'inizio della crisi.
• La produttività resta bassa: sei punti percentuali al di sotto del livello del 2009.
• Prezzi sotto controllo: la tazzina di caffè costa meno di un anno fa.
• La giornata degli italiani: oltre 5 milioni fanno colazione tutti i giorni al bar e 13 milioni pranzano abitualmente fuori casa.
• L’uso della tecnologia: solo il 40% dei ristoranti utilizza strumenti digitali per la gestione dei processi aziendali. Quasi tutti leggono però le recensioni sui social.