Ormai è assodato il turismo enogastronomico in ascesa già da qualche tempo, è ora più che mai leva eccezionale per ripartire con forza e lasciarsi alle spalle la triste parentesi Covid. Lo dicono le statistiche e lo conferma Roberta Garibaldi professore di Tourism management che, in occasione del convegno "In viaggio con il gusto" promosso da Vetrina toscana (1) andato in scena alcuni giorni fa alla magnifica Limonaia del Museo Stibbert, ha delineato il ruolo sempre più centrale del turista che sceglie il cibo per i suoi viaggi. Un turista "diverso" rispetto al passato, più attivo ed esigente che chiede cultura di prodotto della tradizione, quale strumento di benessere oltre che di godimento e sopratutto attività dove la gastronomia o il vino siano una vera esperienza immersiva fatta di yoga nei vigneti o wine trekking o ancora percorsi olfattivi. Un trend positivo che, tra l'altro, permette di promuovere piccoli borghi e aree meno conosciute, favorendo lo sviluppo economico, sociale e culturale di un territorio. E la Regione Toscana è stata lungimirante cominciando oltre 20 anni fa, dedicando attenzione a temi quali la produzione locale (2), il biologico, la stagionalità e la sostenibilità perché sostenere il proprio comprensorio significa prendersene cura e tutelarlo. "Il primo elemento di forte richiamo della regione recepito è l'enogastronomia" (3) - ha dichiarato sempre in conferenza Francesco Tapinassi direttore di Toscana Promozione Turistica (4) - "Vetrina Toscana è un progetto che valorizza l’identità territoriale attraverso produzioni tipiche, produttori, ristoranti e botteghe che diventano rete strutturata e soprattutto testimoni ed artefici di questo giacimento agroalimentare di cui dispone la nostra regione. Il viaggio si trasforma dunque in un momento unico e si integra con la vasta offerta turistica della Toscana, esaltando l’accoglienza delle destinazioni e facendo leva sugli asset regionali di cui è espressione anche la campagna di promozione “Toscana. Rinascimento senza fine”. Una filosofia quella di Vetrina Toscana che mette l'individuo al centro fruitore di quelle eccellenze che diventano loro stesse voce narrante del territorio. Da qui l'importanza di implementare i livelli di soddisfazione per il visitatore delle destinazioni toscane sempre più attento alla qualità del cibo e della cucina. Agriturismi e cantine, frantoi e tutte le realtà di produzione che permettono “viaggi sensoriali” entreranno a far parte di Vetrina Toscana, rafforzando ancora di più la vocazione turistica del progetto. Ne potranno far parte anche le vetrine virtuali di e-commerce Toscano e le aziende di catering. Ancora... Vetrina Toscana è certamente veicolo e strumento del turismo enogastronomico, “uno strumento che ha il grande valore aggiunto di consentirci anzitutto di fare comunità” - ha aggiunto Leonardo Marras (5), assessore all'economia della Regione Toscana. Ed ecco l'importante lavoro di restyling a cura di Fondazione Sistema Toscana, del logo che richiama la celebre “robbiana”, uno dei simboli del Rinascimento (6). Lineare, fresco, immediato è simbolo perfetto di un progetto encomiabile che riconosce nel cibo della memoria, non solo patrimonio da preservare e custodire ma vera e autentica spinta per una rinascita sostenibile e "luminosa".
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