Formiche, farfalle, bruchi, grilli etc. se questi insetti diventassero anche solo in parte gli ingredienti base del nostro menù quotidiano (1 - 2 - 3), il ciclo alimentare umano potrebbe essere più sostenibile. E' l'opinione ormai assodata da tempo degli entomologi di tutto il mondo che sottolineano quanto questo tipo di consumo sia più ecologico rispetto all'alimentazione, per esempio, bovina. Gli insetti sono una preziosa risorsa alimentare, fonte di grassi, proteine e fibre. Lo sanno bene popoli come i thailandesi avvezzi a cibarsi di scorpioni arrostiti e ragni fritti o gli africani che amano un pò ovunque termiti e bruchi. Ma sono quasi 100 i Paesi del nostro pianeta a servirsi di insetti a tavola. E' questione di cultura (4).
Recentemente l’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha espresso un primo parere positivo, in qualità di nuovo alimento, nei confronti del Tenebrio molitor (5), alias larva gialla della farina. Obbiettivo la commercializzazione dell'insetto in forma essiccata su tutto il territorio europeo ai sensi del regolamento (UE) 2015/2283. Non subito però e non per tutti... Questo alimento, infatti, necessita anche dell'approvazione dalla Commissione Paff (Piante, Animali, Cibo e Mangime). Solo in seguito, ogni singolo Stato membro dell’Unione potrà valutare la fattibilità della distribuzione sul mercato nazionale della larva gialla.
E le prove generali degli italiani in materia? Apparentemente quella degli insetti nel piatto non è una tendenza alimentare che mostra grande appeal, anche solo in forma teorica. C'è ancora reticenza per alcuni, disgusto per altri e molta inconsapevolezza in generale. Se poi stiliamo una top ten sul cibo del futuro, il 36% dei nostri connazionali si dichiara pronto a cibarsi di alghe, il 17% di cibo stampato in 3D, il 14% di carne e pesce creati in laboratorio e solo il 12% è disponibile a portare in tavola gli insetti. Lo dice un’indagine di Readly, l’app per la lettura delle riviste digitali, che insieme all’istituto di ricerca internazionale YouGov, ha esplorato la predisposizione degli europei e non solo a provare varie diete futuristiche.
Personalmente, mi capitò di gustare delle ottime cavallette fritte, in occasione di un viaggio in Camerun. Ebbene... E' come un gambero con il carapace, appena croccantino, delicato, saporito. Nulla di aberrante, tutt'altro... Forse si tratta semplicemente di allargare il proprio orizzonte, in fondo c'è chi mangia il cervello del maiale o il formaggio con i vermi (vedi, per esempio, il formaggio sardo Casu Marzu). Senza esprimere giudizi, quindi, perché non tentare un buon piatto di locuste?