Un'isola che ti sorprende e non solo per la sua autentica bellezza. Stiamo parlando dell'Elba paradiso in terra dell'arcipelago Toscano, meta turistica tra le più gettonate - in tempi normali - per natura, storia e civiltà. E prelibatezze al palato. Come il cibo degli Dei che nasce dal talento, dalla tecnica e dalla indiscussa creatività di Paola Francesca Bertani “chocolatier” dell'isola (1 - 2). Imbarazzante la lista dei premi internazionali che le sono stati attribuiti negli anni per le sue innumerevoli creazioni.
"Quale donna non ha visto crollare le proprie difese davanti a una scatola di cioccolatini?" - La citazione viene dal bellissimo libro, datato ma sempre attuale, "Afrodite" di Isabelle Allende. Ebbene, questo è ciò che accade dinanzi alle pepite di cioccolato croccanti, fondenti con ripieni che non ti aspetti della bella maitre chocolatier (3) con la passione per la letteratura e sopratutto per il sommo Poeta. “Mia madre era fiorentina e mi ha trasmesso la passione per Dante. Le sue tematiche hanno attraversato i secoli rimanendo sempre attuali" - racconta la Bertani. E galeotto è stato proprio il buon Dante, in particolare l'anniversario dei settecento anni della sua morte, per la realizzazione di “Infernvm” una limited edition (4) irripetibile (700 scatole numerate) che propone una personale interpretazione dell’inferno dantesco attraverso il gusto (5). "Nel mezzo del cammin di nostra vita. mi ritrovai per una selva oscura. ché la diritta via era smarrita", racconta il Poeta appena varcata la soglia degli Inferi. Un piacere inedito, invece, il succulento viaggio delle 9 praline (6) "pensate" dalla “chocolatier” per riprodurre i cerchi dell'Inferno. Una sinfonia di note alcoliche e amaricanti, aromi balsamici e profumi fruttati che scatena "per emozioni" la visone dell'opera dantesca.
Un pò come succede in "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust quando la memoria d'infanzia del protagonista sopraggiunge grazie al sapore della madeleine che gli ricorda il biscotto assaggiato molti anni prima. Qui non è memoria ma libera immaginazione guidata dai sensi degli Iracondi con la pralina ganasce al pepe e peperoncino o dei Golosi con pralina al caramello salato e cannella.
Una “lectura Dantis” golosa e affascinate, vediamola...
Il primo cioccolatino, dedicato al Limbo, racchiude una ganache al latte di mandorla, si parte con toni “soft”, per una colpa lieve. È una pralina “sospesa”: una nuvola di mandorla pralinata e latte di mandorla, molto armonica e senza contrasti.
Per i Lussuriosi una ganache al mango e rum, un ripieno che richiama la passione e il piacere sensuale, avvolgente e inebriante, da condividere con la persona che si ama.
Per rappresentare i Golosi è stato scelto un caramello salato alla cannella per un cioccolatino voluttuoso, a cui non si può resistere, tentazione continua che risucchia in un vortice di dolcezza.
Per gli Avari, che si sono persi nell’accumulo di beni, un ripieno di ganache al cioccolato bianco e noce moscata, un connubio particolare per una pralina “gastronomica” che richiama piatti salati. Qui la spezia rappresenta la ricchezza, a simboleggiare l'esclusività.
Gli Iracondi, che non contengono la rabbia, racchiudono una ganache di peperoncino: un cioccolatino, infuocato e disturbante, ma bilanciato dalle note agrumate del pepe di Timut.
Da qui ci si addentra nella “Città di Dite”, la zona più profonda dell’Inferno, dove troviamo gli Eretici: interpretati da una ganache al lampone e bacche di ginepro, dove il lampone rappresenta l'“ortodossia” e il ginepro la rottura. Un connubio dirompente che ben incarna chi non vuole uniformarsi.
Dal settimo cerchio ci si inoltra nei gironi dove sono punite le anime dei Violenti: ganache alcolica alla grappa torbata, una pralina potente con una notevole spinta alcolica: qui la rabbia viene trasformata in azione. E' la pralina in assoluto più forte: la grappa torbata con le sue note di fumo ci porta davvero vicino al centro dell'Inferno.
Con l’ottavo cerchio ci si addentra nelle “bolge” e qui troviamo i Fraudolenti: riduzione di aceto balsamico di Aleatico e ganache alla ciliegia, colui che ti imbroglia, ti confonde, prima addolcendoti con una golosa ciliegia e, una volta conquistata la fiducia, arriva la nota balsamica dell'aceto...
Dopo le dieci bolge si apre il tetro “pozzo dei giganti” e poi giungiamo nell’ultima e più tragica zona dell’Inferno: il nono cerchio, dove sono puniti i Traditori: ganache 100% massa cacao e liquore alla mandorla, siamo nel più profondo nero dell’animo umano, nel nero del peccato, qui domina la nota amaricante, un sapore persistente e potente, ma che predispone il palato ad accogliere come più “dolce” tutto quello che si può assaggiare dopo.
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