Diciamolo pure, questo piccolo (1) ma ricco manuale ormai in distribuzione da più di due anni, è un vero "evergreen". Mai una definizione fu più calzante… "Erbacce" così, infatti, si chiama il prontuario di ricette ma non solo, amorevolmente scritto da Serenella Amadori e Nino Costa, una coppia di coniugi che vive in una delle zone più bucoliche e affascinati d'Italia: la Maremma.
E in questa terra di paesaggi sconfinati e ancora un pò sauvage, marito e moglie celebrano le erbacce, alias erbe spontanee, raccontandole, catalogandole e fornendoci numerose ricette. Un volume magico (2) che è anche la storia romantica dei due protagonisti, dal matrimonio fino all'apertura dell'agriturismo in quel microcosmo perfetto, già citato da Dante.
Ma torniamo alle "malerbe" (3) spesso "trasportate dal vento, dal pelo degli animali o dai loro intestini, dalle scarpe dell'uomo…".
Tutti o quasi abbiamo sradicato - sbuffando e non poco - erbacce e simili, ostinati intrusi che spontaneamente ritornano a intralciare le nostre ordinate aiuole di ciclamini o viole del pensiero. Ma (e qui viene il bello) non c'è cosa che non possa essere trasformata da "veleno in medicina". Incluse queste "piante vagabonde" e infestanti, capaci di sorprenderci, manifestandosi molto di più di un impiccio, soprattutto se iniziamo ad analizzarle e a cucinarle. Spesso vissute come "reietti vegetali" sono, infatti, ingredienti deliziosi nei piatti più svariati, dalle "Lasagne alle erbe di campo", alle "Crepes di spraggine" (le cui foglie sono anche molto buone in zuppe e minestroni), passando dalle "Penne agli strigoli" (diffusi soprattutto nei prati, ai bordi dei sentieri e nelle strade). "Abbiamo pensato e scritto il libro con l'obiettivo di mostrare come è possibile, con una conoscenza ordinaria del territorio, utilizzare in cucina piante comunemente disponibili in natura". Anche se Nino ci tiene sempre a sottolineare l'importanza di una consapevolezza di base perché - "Le erbe non sono pericolose come i funghi, ma un pò di attenzione nel coglierle va fatta”.
Le ricette sono tante e ben raccontate. Qualcuno potrebbe obiettare sulla scelta di cucinare utilizzando erbe certo non propriamente nobili, almeno secondo i più noti luoghi comuni… ma Nino spiega con dovizia di particolari virtù e benefici di queste "pecore nere" del mondo vegetale; come nel caso dell’aglio triangolo (allium triquetrum) che “si può usare al posto dell’aglio ma è ben più digeribile”, testimonianza che a volte sono anche meglio e più ricche in valori nutrizionali dei più comuni ortaggi. Una nota di merito anche al formato del libretto (oltre alle gradevoli immagini di Susanna Cantore), credo volutamente piccolo proprio perché utile anche da trasportare in occasione di passeggiate a caccia di calendole o di acetoselle.
Forse non tutti hanno disposizione gli incontaminati spazi maremmani ma in fondo, le erbacce in quanto tali, si possono scovare negli angoli più remoti e soprattutto si ripresentano puntuali e più forti di prima. E allora non resta che armarci di scarpe comode e di un piccolo estirpatore, ma non prima di aver "divorato" i preziosi consigli della famiglia Costa.
Erbacce, cucinare con erbe, frutti e fiori spontanei
Serenella Amadori e Nino Costa
Editore: Effequ
Pp: 156
Prezzo: 12,00 euro