Living & Convivi :: 8 lug 2020

Il sesso al tempo del Covid-19

Il Prof. Galli e la “cultura della responsabilità“

Di Gianluca Moreschi.

Il love brand Durex ha organizzato una interessante webinar sull’amore ai tempi del Coronavirus (1 - 2). Il dibattito, coordinato dal giornalista Simone Cosimi, ha visto la presenza di due rappresentanti dell’azienda e prestigiosi ospiti, tra cui il Prof. Massimo Galli (3), direttore della 3 divisione di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, popolarissimo durante il lockdown. Il Professore ha dato il suo prestigioso imprimatur all'iniziativa, dal suggestivo titolo "Safe is the new normal", ribadendo come “la drammatica e inattesa pandemia deve essere una pietra angolare per una radicale modifica dei costumi e delle consuetudini, anche legate al sesso sicuro”. Rispetto agli altri paesi europei, infatti, siamo drammaticamente indietro sulla materia, se è vero che il 60% degli adolescenti (4) affronta la cosa senza averne mai parlato prima né con i genitori, né tantomeno a scuola con gli insegnanti. Il risultato? La "prima volta" viene vissuta senza la dovuta consapevolezza. L’illustre cattedratico ha posto al centro del problema la “tutela di se stessi per tutelare i partner” in una rivoluzione copernicana che spazza via pregiudizi, luoghi comuni radicati e difficili a morire. Laura Savarese, Regulatory Affairs di Durex ha sottolineato, invece, come il Ministero della Salute, in particolare nella persona del Vice Ministro Pierpaolo Sileri, sia intenzionato a modificare una anacronistica legge del 1934 che, pur regolando i dispositivi medici, non prende in esame la fondamentale prevenzione che il preservativo svolge nell’impedimento alla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, parlando di “uso improprio o eccessivo” dello stesso. Sonia del Balzo, specialista in sessuologia e psicologia clinica al Cotugno di Napoli, ha ribadito la fondamentale centralità dell’igiene intima e dell’uso corretto prima e durante il rapporto. Alessandra Scarabello, dermatologa allo Spallanzani di Roma ha ricordato la pericolosità delle patologie sessuali, spesso per lungo tempo asintomatiche, ma che con lo sviluppo della teledermatologia, ha permesso diagnosi più efficaci e iniziali, prima della visita specialistica de visu. Valeria Calvino, vicepresidente di Anlaids Onlus ha ricordato che malgrado i passi da giganti fatti con i farmaci retrovirali, usati per stabilizzare i pazienti sieropositivi e affetti da AIDS ci sono tuttora 3000 nuove infezioni ogni anno. Contagi che si azzererebbero quasi del tutto con un rapporto sicuro.  Alberto Venturini (5), psicologo e psicoterapeuta del Galliera di Genova ha ricordato come un approccio assertivo alla materia sia  una buona norma, arrivando a ipotizzare, soprattutto nei giovani, ma non solo, un aut aut riguardo al rapporto sessuale senza o con il preservativo, con gli indubbi vantaggi in prevenzione e sicurezza garantite. L’incontro si è concluso con le parole di Nicolò Scala, marketing manager di Durex, che ha presentato l’efficace spot aziendale, diffuso su tutti i social, in cui si dice “Non torniamo alla normalità”: non possiamo più permetterci l’esorbitante numero di contagi registrati ogni anno a causa di una insufficiente prevenzione.

Un decalogo (6 - 7) da usare come vademecum per le giovani generazioni e non solo... qui illustrato brevemente, ha segnato il punto di arrivo e di svolta della giornata di studi.

 

1) la sicurezza non ha identità di genere ne orientamento sessuale

2) la sessualità è un bisogno fondamentale degli individui

3) acquisiamo consapevolezza sulle pratiche sessuali che comportano un rischio di infezione

4) proteggiamoci con il preservativo

5) utilizziamolo in modo corretto

6) manteniamo un’accurata igiene

7) contrastiamo gli stereotipi negativi relativi al suo uso

8) sentiamoci protagonisti attivi della nostra sessualità e della relativa prevenzione

9) evitiamo disinformazione e fakenews

10) la comunicazione è fondamentale 

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