Di sole idee non si vive. Lo sanno bene quelle realtà in fase di start up che devono fare l'upgrade per diventare impresa a tutti gli effetti. Ci vogliono i capitali alias finanziamenti. Come? Una modalità molto in voga e popolare è il crowdfunding vera e propria pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse per sostenere progetti imprenditoriali e non solo. Una raccolta fondi on line. Un sogno che può diventare realtà grazie all'impegno collettivo e alla fiducia verso un determinato progetto anche creativo. In Italia un esempio di successo nel settore agroalimentare che ha visto proprio in questa attività "virale" il proprio volano di partenza è la Pr.Ali.Na. S.r.l. impresa Salentina che vanta, tra gli altri, zuppe e vellutate "ready to eat" realizzate con varietà autoctone di cereali e legumi della Puglia, ma anche linee di sughi, condimenti e creme, anche in versione bio (1 - 2 - 3). Oggi, dopo aver raccolto 400 mila euro da 45 investitori in due campagne di equity crowdfunding, l'azienda pugliese ne lancia una terza. Obiettivo 330 mila euro e la valutazione della società arriva a 3 milioni (+150% rispetto a 18 mesi fa).
"Per un’azienda del Sud Italia che opera in un settore considerato tradizionale, la nostra è una piccola favola: in un anno la società è stata completamente rivoluzionata. Oggi siamo una società più solida, più presente anche sul mercato italiano e sul web, con un’immagine fresca e una community di investitori e di sostenitori molto attiva" - spiega Lisella Dal Porto, amministratrice di Pr.Ali.Na. S.r.l.
Erbe, frutti e ortaggi del territorio sono trasformati in prodotti naturali secondo la tradizione culinaria locale (4), tutto ciò senza omettere un'importante attività di ricerca e sviluppo per una risposta al mercato sempre più puntuale ed evoluta. I prodotti della società sono già venduti in più di 20 Paesi esteri e l’export rappresenta la voce principale del fatturato.
La campagna di equity crowdfunding, che sarà online da oggi in essere fino al 16 maggio, punta a raccogliere 330 mila euro per l'ammodernamento dell’apparato produttivo, del comparto ricerca e sviluppo e per la promozione del marchio. Il minimo da investire? 250 euro, utilizzando la modalità intestazione conto terzi, per permettere in futuro a chi investe di vendere le quote sottoscritte senza costi per l'acquirente e/o l’alienante.
Lo diceva bene Seneca: "La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l'opportunità”.