Quando si dice un anno da dimenticare, in questo caso però la colpa è inevitabilmente dell'homo sapiens che tanto sapiens pare non sia più da tempo ormai, visti gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici che in Italia (e non solo) continuano a creare danni ingenti (1 - 2), tra eventi estremi e allagamenti, frane e smottamenti. Come in questi giorni con l'ondata di gelo improvviso che ha colpito duramente le campagne. Il risultato? Il "triste" resoconto delle produzioni praticamente dimezzate in varie zone della Penisola, dalle albicocche alle pesche, dalle fragole ai kiwi fino agli ortaggi (3) arriva dal puntuale monitoraggio della Coldiretti su regioni come il Piemonte, la Lombardia, il Trentino, il Veneto, l’Emilia Romagna, le Marche, la Toscana, il Molise etc.
Se per proteggere i raccolti sono stati addirittura accesi a Padova i falò notturni per riscaldare i ciliegi in fiore, in Valtellina è stata spruzzata acqua sulle piante per creare un velo protettivo contro il gelo, mentre nelle serre è stato aumento il livello di riscaldamento con costi aggiuntivi per le imprese. Una situazione drammatica per molte imprese agricole che hanno visto perdere in una giornata il lavoro di un intero anno. Pomodori, zucchine, peperoni ed altri ortaggi sono compromessi nel centro nord Italia ma anche le piante ornamentali hanno sofferto per le gelate notturne con photinie, evonimi, allori ed altre piante che in Toscana avevano già vegetato vedono compromessa la loro bellezza (e vendibilità) a causa delle basse temperatura che danneggiano le loro foglie.
Inevitabile lo shock termico dalle alte temperature dei giorni scorsi fino alle temperature rigide di ora: frutta e verdura a rischio – precisa la Coldiretti - le coltivazioni più precoci di mais, che potrebbero dover essere riseminate ma fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, ci sono anche la vite e l’ulivo.
Conclude la Coldiretti – persi oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne (4).