Sta nella conoscenza e nella conservazione dei boschi vetusti la chiave per custodire la biodiversità forestale italiana. Le foreste primarie e secolari sono infatti ecosistemi, ricchi di una molteplicità di forme di vita rare e preziose, capaci di immagazzinare grandi quantità di carbonio, trattenendolo nel legno e nelle radici, contribuendo, tra l'altro, alla lotta ai cambiamenti climatici. Servono più boschi maturi ed ecosistemi forestali più complessi e in evoluzione naturale, la cui gestione sia ispirata al modello offerto dai boschi vetusti. Questo l'appello di WWF in perfetta sintonia, tra l'altro, con l'UNESCO, che ha creato il "Sito diffuso" delle antiche foreste di faggio europee, un insieme di 78 tessere di faggete (superficie totale di oltre 90 mila ettari più 250 mila di aree cuscinetto) distribuite in 12 paesi europei.
E di foreste, boschi e di giganti buoni che li abitano si parla nell'interessante libro "La farmacia del bosco" del geologo, biologo e docente universitario Markuss Strauss (1 - 2 - 3) edito Il Punto d'Incontro (16,90 euro). La voglia di riprendere un turismo sano, possibilmente slow, dopo più di un anno, limitati negli spostamenti se non confinati tra le mura domestiche causa pandemia, ci caratterizza un pò tutti. Ed ecco che uno strumento prezioso come questo vademecum può essere un valido incentivo per le (si spera) prossime scampagnate open air. Sì, perché l'autore fornisce una chiave inedita e alla portata di tutti coloro che desiderino scoprire le proprietà curative degli alberi (4) ma anche degli arbusti e di quelle erbe spontanee che si incontrano passeggiando in natura. I nostri boschi, infatti, sono una preziosa risorsa di alimenti e piante medicinali. Dalle più "facili" come la Girardina silvestre ricchissima in proteine vegetali e ideale per un bagno caldo contro i dolori reumatici, alla magnifica Betulla, unica dal "punto di vista medico che per la cura del corpo" e ottima anche ai fornelli. Di ogni pianta, tra le nutrienti, le gustose, le curative e quelle che fanno star bene, l'autore precisa in modo fruibile e chiaro, indicazioni su dove reperirla, come riconoscerla, come raccoglierla e naturalmente le numerose proprietà che la contraddistingue. Inoltre, non mancano delle "finestrelle" a latere del testo ricche di consigli e pensieri "veloci" del biologo tedesco per una massima ottimizzazione del vegetale descritto. E poi il coté gastronomico con quasi 50 tra ricette e suggestioni varie, per non parlare degli incensi con la resina e molto altro per la cura della casa.
Questo green book merita un posto nella biblioteca di tutti. Anche solo sfogliarlo mette di buon umore e comunque, poiché, è l'ora del turismo lento come opportunità di riscoperta del nostro comprensorio boschivo, se impariamo a riconoscerne i doni naturali, facendone un uso intelligente e saggio come ben raccontato nel testo di Strauss, anima e corpo potranno solo giovarne.
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