Bello è bello. Stiamo parlando del Riva Kitchen - il ristorante (1) situato all’interno di Riva Lofts splendida struttura, ex opificio del 1880, trasformato dall’architetto fiorentino Claudio Nardi prima nella sua casa-atelier e in seguito nel Riva Lofts Florence. Situato sulla riva sinistra dell’Arno con una vista favolosa in ogni periodo dell’anno, in una posizione leggermente defilata ma non isolata, la location ristorativa è perfetta per cene intime ma memorabili in un mood tra il contemporaneo e l’elegante (2), senza perdere di vista quel tocco d’informale per distendere quanto basta gli ospiti.
Ferro, legno e pietra gli elementi dominanti della sala da pranzo, con un maestoso camino al centro per un maggior tepore durante la stagione più rigida, è un rifugio urbano familiare che ricorda casa con arredi memori di stili e culture di varie parti del mondo.
Ma veniamo alla proposta gastronomica firmata dallo chef toscano Michele Berlendis (3) forte di un background di tutto rispetto, (basti citare la sua esperienza con chef stellati come Filippo Saporito del ristorante La Leggenda dei Frati o all’estero con Erez Ohayon), che da poche settimane, serve anche il pubblico esterno (non solo i clienti che soggiornano nei loft della struttura) il mercoledì, giovedì e venerdì unicamente per cena e per il pranzo della domenica.
Una cucina pulita, senza fronzoli che, in linea con ciò che la stagione offre, parte dalla tradizione per assurgere a suggestioni rivisitate e interpretate in modo interessante e gustoso da Berlendis.
Penso alla Battuta di manzo a coltello (4), fonduta tiepida di pecorino e cipolla caramellata, un entrée che è un piccolo grande capolavoro al palato. Così i “confortanti” gnocchi di ricotta su crema di carciofi allo zafferano (5). Immediatezza gustativa, bontà certa, genuinità che raccontano di piatti che si ha voglia di tornare ad apprezzare ancora e ancora. Morbidissimo lo stracotto di guancia con purea di sedano rapa, secondo da scegliere visto il clima pungente che da poco ci accompagna.
Una selezione per nulla banale di vini del nostro bel Paese, inoltre, abbraccia degnamente e ad hoc le diverse creazioni dello chef. Abbiamo, tra gli altri, apprezzato un elegante “Etna bianco 2021” di Benanti (Sicilia docet), fresco, minerale e dai toni fruttati appena accennati che si fondono a una persistenza gradevole (6). E ancora… da sapere che lo chef - il martedì e il sabato dalle 11:30 alle 14:30 - tiene delle lezioni di cucina nel salone del ristorante, condividendo con i partecipanti i segreti che con il tempo ha appreso. Delle vere e proprie cooking class - di due o tre ore - a tema pasta fresca, lievitati o creazione di salse o ripieni. Degustando a fine corso quanto cucinato con un buon bicchiere di vino.
Andateci, ne vale la pena…
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