Via dell’Isola delle Stinche, a pochi passi da piazza Santa Croce e dal vivacissimo Teatro Verdi, in un angolo della vecchia Firenze, si trova il Caffè Italiano, locale storico della città del Giglio che da pochissimo si è riproposto con una veste tutta nuova e un concept decisamente interessante.
Non solo caffetteria, infatti, ma molto di più… un luogo del gusto misto ad eleganza con quattro anime diverse e assolutamente complementari.
Sì perché questa oasi del buon cibo, del buon bere e soprattutto della condivisione sana e intelligente è al contempo Caffetteria, Ristorante, Bar e Pizzeria. Un unico grande cuore dove 4 importanti Maestri Artigiani della ristorazione ogni giorno dirigono ai fornelli e dietro il bancone 4 "film" apparentemente diversi, in realtà perfettamente armonici (1 -2 -3). Così ecco che la pizza del maître Guglielmo Vuolo e di suo figlio Enrico (4), racconta le origini napoletane di questo piatto della memoria ma con un occhio alla contemporaneità. Fil rouge delle varie prelibatezze da forno, il pomodoro, illustrato in una vera e propria carta dedicata proprio perché "chi sceglie di gustare le nostre pizze deve leggere l'origine del pomodoro, come viene coltivato etc" - ci racconta il giovane Enrico. Assaggiando le varie pizze, tra una Cosacca con pomodoro San Marzano, pecorino e basilico o un Assoluto di Marinara, non si può non cadere vittime "felici" della Lazzarella con ricotta di Vaccino, provola di Agerola, fiori di zucca (5). Una suprema bontà. Ma sopratutto leggera e digeribile come anche le altre proposte, tutte accomunate da un impasto delicato e con pochissimo lievito.
Dalla pizza alla cucina toscana, sempre sotto lo stesso tetto di più... allo stesso tavolo, si può optare per il prelibato piccione in due cotture o per i ravioli di guancia brasata con crema di carote e cipolle. Piatto must, certamente il più richiesto, il tris di fegato, una sorta di evoluzione gastronomica dove il classico di pollo, quello di coniglio e il foie gras francese, invitano a un "volo" prelibato e goloso dalla Toscana ai cugini d'Oltralpe. Tutte le suggestioni portano la firma dello chef Gionata d’Alessi che dichiara: "Voglio portare la mia personale idea di cucina, semplice e radicata al territorio Toscano e Bibbonese da cui provengo, all’interno di un contesto poliedrico come quello di Firenze. Sono curioso di vedere le reazioni dei clienti alla nostra proposta”. Certamente bene, anche perché la sua è una cucina raffinata, pulita e rispettosa del principio del less is more.
E Bacco? Sandro Soltani esperto selezionatore di vini e sommelier orchestra la nutrita carta dei vini con 106 etichette disponibili al calice, compresi grandi nomi anche francesi.
Ma non è ancora finita... la Sicilia con ARA’ è SUD (6) è l'altra protagonista a tavola del Caffè Italiano grazie al savoir faire del Maestro Carmelo Pannocchietti artefice di preparazioni a base di pesce fresco made in Sicily che rielabora con tratti personali e innovativi. Accompagnate da immancabili nettari sempre dell'isola più grande del Mediterraneo.
Ma quale talento si cela dietro a questo microcosmo gourmet dove la pluralità diventa un unica grande maestria? Umberto Montano, imprenditore "con la stoffa" già ideatore e fondatore del Mercato Centrale. Sempre alla ricerca di format innovativi per la valorizzazione della cucina italiana, ha fatto della sperimentazione, del coraggio, della difesa della qualità senza compromessi la propria missione. E ci è riuscito ancora una volta con una formula molto speciale dove semplicità, cibo, libertà e cultura si fondono tra loro creando sogni non solo per il palato (7).
La nostra opinione? Un progetto così brillante ed essenziale mancava nel panorama della ristorazione fiorentina. Andateci e non ne resterete delusi.
Aperto tutti i giorni da mezzogiorno a mezzanotte.
Chiuso solo alcuni giorni a Natale.
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