La zona è quella dell'Isolotto e proprio qui succede una sorta di miracolo o quello che non ti aspetti. Pochi metri di via Baccio Bandinelli ed ecco che si apre al numero 98 uno scenario quasi onirico tra un fabbricato di grande fascino, alberi ad alto fusto e tanto, tanto verde. Se poi si aggiunge una leggera brezza che soffia quasi costantemente, la sensazione è quella di stare in un piccolo paradiso a due passi dal centro della città del Giglio. Stiamo parlando del giardino del Riva Lofts, elegante location affacciata sull’Arno frutto di una recente ristrutturazione firmata dall’architetto Claudio Nardi. Ebbene, il nuovo jardin secret, perché di questo si tratta, è frutto del Gruppo La Ménagère, che ha così creato una sorta di costola estiva de La Ménagère stessa. Uno spazio di raffinato slow living e di buon cibo (1) che regala esperienze gastronomiche di livello a bordo piscina, grazie alla cucina elegante, pulita e mai banale dello chef israeliano Erez Ohayon, una stella Michelin (2).
Al centro della proposta, infatti, riservata sia agli ospiti di Riva Lofts (3 - 4) che ai clienti esterni, piatti che evocano un mix di culture e Paesi, come la storia personale dello chef, intrecciando le tradizioni culinarie di Marocco, Russia, Polonia e Israele (5). Rispetto per l’ambiente, per il cibo (6), per le persone che lo producono, lo lavorano e se ne nutrono, bandendo il più possibile inutili sprechi, è alla base di due percorsi di degustazione, di cui uno vegetariano. Così, ad esempio, un’ampia fornitura di fragole che rischiavano di andare perdute a causa di una pioggia inaspettata dà origine a un fermentato che diventa fondo per un piatto veg o marinatura per un pesce. La parte vegetale nel complesso gioca un ruolo da protagonista: verdure e ortaggi da filiera corta e cortissima provengono da produttori selezionati per l’approccio olistico e la condivisione di un “patto di fiducia” che consente loro la possibilità di sperimentare in cambio di una materia prima più ricca di sapore ed elementi nutraceutici.
Il processo di fermentazione, una delle più antiche tecniche di conservazione del cibo, costituisce un altro elemento chiave nella cucina dello chef Ohayon e segna un ritorno alle radici. Il menu cambia spesso, in base alla disponibilità degli ingredienti: la cinta senese, cresciuta allo stato brado in un piccolo allevamento, darà origine a più ricette diverse in grado di esaltare ogni sua parte, facendo sì che sia difficile assaggiare lo stesso piatto nel corso dei giorni successivi.
Ad affiancare la proposta gastronomica vini fuori dal comune (compresa una piccola selezione di etichette israeliane), birre artigianali prodotte in Toscana, proposte anche in pairing con i piatti, e una cocktail list costituita da classici rivisitati e signature, da sorseggiare fin dall’orario dell’aperitivo nell’atmosfera rilassante del Jardin.
Il Gruppo La Ménagère ha avviato le trattative anche per un locale in Oltrarno e uno a Milano.
Jardin La Ménagère
c/o Riva Lofts
via Baccio Bandinelli, 98 50124 Firenze