In questa estate torrida che sembra non dar tregua a noi poveri mortali, sono poche le cose che veramente regalano sollievo magari passando per il palato. Cibi freschi e sopratutto il gelato, must have che, in pausa pranzo o a metà pomeriggio, è compagno gradito ma solo se di qualità, figlio, cioè, di quella sperimentazione e ricerca che ne fanno un prodotto gradevole, certo ma anche salubre e sicuro.
Sì, perché le abitudini alimentari degli italiani sono evolute e anche una coppetta d’asporto, deve essere all’altezza delle aspettative di un consumatore che sa leggere i valori nutrizionali, e per questo, sceglie l’atout artigianale.
E di qualità vogliamo proprio parlare raccontando la storia di un laboratorio di gelato pregno di buone “idee” in bocca e non solo. Stiamo parlando di Gelartisti di via Lanza 47/C, zona piazza Alberti, tra le più dinamiche di Firenze. Inaugurato il 15 maggio dell’anno scorso, sono due i protagonisti che in questa boutique del “freddo”, più che un mestiere hanno fatto una scelta, di gusto, di eccellenza e di sfida (1).
Lorenzo Tassone 28 anni, (2 - Primo da Dx insieme al socio Matteo Evangelisti) il “creativo” con un back ground di tutto rispetto che, dopo la scuola alberghiera Buontalenti di Firenze, per anni, all’Impruneta, impara l’arte del buon gelato dal vecchio gelataio, “il Piro”. Insegnamenti preziosi di cui continua a fare tesoro anche se rivisitati in base ai gusti e ai tempi che cambiano. “I primi anni 2000 si usava molto l’uovo nella composizione del gelato adesso solo per le creme” - ci racconta Lorenzo che nel suo processo di sperimentazione e ammodernamento, considera leggerezza e digeribilità valori imprescindibili.
E poi il socio “con i numeri”, l’alchimista Matteo Evangelisti, chimico di formazione, che da subito ci sottolinea quanto un corretto equilibrio chimico sia fattore importante per un esperto gelatiere che dir si voglia.
Ma veniamo alla vetrina gelato che offre un parterre di gusti (3) decisamente vario e ampio: 35 referenze diverse e una dozzina di granite che strizzano l’occhio alle “sorelle” siciliane, tra mora, gelso e mandorla.
Gli ingredienti del gelato naturalmente cambiano secondo la stagionalità (4) in corso, con gusti alla frutta diversi in base a ciò che offre Madre natura. Detto ciò, ci sono alcune chicche, veri evergreen, come il Bartali a base di yogurt e variegato ai lamponi e ai Frutti di bosco: un trionfo di bontà, cremoso e avvolgente, sia come spezza fame o pasto tout court. Appaga, punto. E poi Bernardo 1531, il “Buontalenti” dove ritorna una giusta punta di pastosità e un ottimo bilanciamento tra gli ingredienti di base.
Ma la ricerca non finisce qui… Lorenzo lavora ad accoppiamenti di gusti di frutta a base acqua con infusi alla nipitella, menta e lampone. Erbe associate a un frutto, un pallino per nulla banale, di più, foriero di una moda che verrà, probabilmente.
“La nostra politica è completamente gluten free” - continua nel racconto Matteo (5). Sono solo due (6) infatti i gusti non ancora senza glutine - il Bacio Bianco e lo Speculoos (il biscotto belga che anticipa il Natale) - tutti gli altri invece, seguono il principio ferreo della “lotta” all’intolleranza.
I due soci sanno come “piacere” al proprio pubblico, tanto che, ogni giorno vengono “votati” nel contest, alias gara del momento, “Un gelato per l’estate” promossa da La Nazione - Confcommercio Firenze. Sono i lettori a sancire il gelato della città del giglio più buono secondo loro. Il 22 luglio il verdetto finale. Comunque vada, sarà un successo. Perché il gelato by Gelartisti merita!