Food :: 29 apr 2018

Firenze - dove mangiare: Rooster

Il made in Usa si sposa con il know-how toscano

L’american style in versione food approda nella città del Giglio. Da poche settimane infatti è aperto al pubblico un nuovo format a stelle e strisce (1), “Rooster Firenze", in via Porta Rossa 63r, nato negli spazi dove fino a qualche tempo fa sorgeva lo Slowly. Obbiettivo dei due soci Francesco Violi (2) e Lorenzo di Leo, già forti dall’esperienza maturata con il “Rooster Cafè” in via Sant’Egidio, è proporre un mix in cui gli evergreen americani vengano filtrati dal know-how toscano e anche da un pizzico di gusto calabrese. Come è calabrese lo chef Francesco Coniglio, buon conoscitore della realtà locale essendo stato già alla guida di Filipepe e della Cucineria La Mattonaia.
Ecco dunque che i tipici “Maccaroni cheese” vengono riproposti come maccheroncini al cacio con vellutata di porcini (3), oppure gli “Spaghetti with meatballs” (quelli di Lilli & il vagabondo, per intendersi) diventano pici con sugo di polpettine e briciole (4).
La carta del Rooster Firenze non può prescindere da bagel e burgers, ma è sui secondi che l’impronta statunitense si fa più marcata grazie alle “BBQ ribs” (le costine di maiale laccate al miele, immancabili in ogni barbecue Usa) o alla scaloppa di salmone arrosto.
Encomio allo chef maestro anche nell’impiattare con stile portate come l’Avocado toast Rooster (5), dove su una fetta di pane integrale, ingredienti quali la feta, l’uovo e l’avocado creano un giardino gourmet in miniatura. Un esempio ben riuscito di pane e farcitura che delizia non solo il palato. O Il Brisket (6) con cipolla marinata all’aceto, puré di patate dolci all’aglio: un quadro astratto in cui la morbida punta di petto del manzo cotta a lungo ben si coniuga con la cipolla rossa.
Oltre al Pollo vero “re” della carta (non a caso anche brand del locale (7) e qui in terra dantesca solo da rinomati allevamenti del Valdarno, così come molte delle materie prime usate in cucina, non si possono non citare le numerose proposte tra hamburger e toast. Una pausa pranzo che si rispetti prevede altresì offerte tipiche di questo segmento merceologico, con varianti diverse. Penso al Veggie Burger con lenticchie, ceci, carote, peperoni arrosto, cipolle rosse in dolce forte, rucola, chetar, patate arrosto e maionese all’aneto. Per un break di mezzogiorno certamente esaustivo. Coté mixology, sono numerosi i piatti suggeriti in abbinamento con un cocktail particolare, da scegliere da una lista ad hoc dove figurano – oltre ai classici – anche una serie di proposte nuove.
Infine il layout … dal piglio originale e contemporaneo, colpisce per l’accurata ricerca di materiali originali e affascinanti (8): l’acciaio cor-ten, per esempio, con la sua naturale eleganza conferita dal colore ruggine, in indoor e in outdoor. E il rame trattato e reso unico, come fosse un’opera d’arte, delle sezioni laterali del grande bancone. Belli anche i murales interni come la gigantografia del gallo realizzata dallo studente texano George Alexander (9), anche autore di gran parte dello studio dell'interior décor della sala.
Aperto dalle 18,30 fino a tarda notte – si può cenare fino all’una, con le opzioni gluten free e vegetarian.

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