Food :: 10 nov 2017

Fico, Eataly World - la Fabbrica italiana contadina

dal campo alla tavola, tutta la filiera sotto gli occhi dei visitatori

Il countdown è iniziato. Fico, Eataly World il parco dell’agroalimentare più grande del mondo aprirà i battenti il 15 novembre a Bologna (1).
Centinaia di giornalisti, tv e blogger italiani ed internazionali, proprio ieri 9 novembre, hanno visitato per primi (2), 100.000 metri quadrati dedicati alla biodiversità e all’arte della trasformazione del cibo italiano, progettati dall’architetto Thomas Bartoli (3). Un spazio immenso e bellissimo, dove l'amministrazione pubblica ha offerto la sede, i privati (metà Farinetti e metà la Coop) i soldi, per dar vita a un luogo in cui è possibile conoscere da vicino come si coltiva, come si alleva, come si trasforma in laboratorio, si produce e si assaggia.
"Attraverso Bologna, Fico, Eataly World - luogo per eccellenza di educazione alimentare, di sostenibilità e di lotta allo spreco alimentare - promuove l'intero Paese e lo rende ancora più grande nel mondo" - ha affermato il Sindaco di Bologna Virginio Merola (4) - "Siamo arrivati a questo risultato straordinario perché abbiamo fatto sistema, lavorando bene insieme".
2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, con 200 animali e 2.000 cultivar, per raccontare la varietà e la bellezza dell’agricoltura e l’allevamento nazionali; 8 ettari coperti con 40 fabbriche di alimentari in funzione, che hanno prodotto tutti gli ingredienti più celebri della tavola italiana; oltre 40 luoghi ristoro allestiti e animati, dai bar fino ai chioschi di cibo di strada ed ai ristoranti stellati, che hanno offerto assaggi, degustazioni e brindisi di squisitezze dolci e salate, vini, birra, liquori; 9.000 metri quadrati di botteghe e mercato con il meglio dei prodotti e del design per la buona tavola; le aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi; le 6 aule didattiche e le 6 grandi “giostre” educative in funzione, per far sperimentare e conoscere i segreti del fuoco, della terra, del mare, degli animali, delle bevande e del futuro; il centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone, con spazi per teatro e cinema; i corsi e gli eventi che animeranno tutti gli spazi di FICO.

"Noi italiani, figli di Colombo e di Marco Polo, dobbiamo rimetterci un pò tutti a pensare in grande" - ha dichiarato Oscar Farinetti - "E raddoppiare, soprattutto, in quei settori in cui siamo vocati: dal design, all'agroalimentare, alla moda ecc.. Per questo nasce FICO".
Il monumentale format affronta il tema del cibo nella maniera più originale possibile, incominciando dall'inizio anziché dalla fine: normalmente, infatti, si narra l'alimentare partendo dagli chef. Qui, avviene il processo inverso: dall'agricoltura, dall'allevamento, passando per la trasformazione, la produzione fino alla tavola. In mezzo c'è anche spazio per l'attività ludica.
Un circo meraviglioso del savoir faire italiano, dove gli ospiti possono dilettarsi nell'assistere alla preparazione della pasta, fatta a mano e a macchina (5), o all'olio uscire dal frantoio o ancora a imparare a fare le caramelle; "Non si può lasciare Fico, Eataly World senza vedere le 6 giostre" - ha sempre dichiarato Farinetti. Caroselli multimediali, dove viene raccontata la nostra storia, da quella della pesca, a quella del vino o dell'addomesticamento, fino a quella straordinaria del futuro. In quest'ultima si sceglie il semino, lo si pianta nella terra, si scarica l’app ed ecco le foto della «propria» piantina, con tanto di dettaglio sullo stato dell'arte della crescita.

Tra i molti big player del settore agroalimentare Grana Padano, per esempio, presente con un progetto studiato per valorizzare e promuovere la DOP più consumata al mondo in modo assolutamente esperienziale: un caseificio, infatti, perfettamente funzionante produce due forme di formaggio al giorno utilizzando circa 500 litri di latte ognuna.
Il miele con Melizia (6) dove il Consorzio guiderà i visitatori alla scoperta delle api con corsi e workshop su come si fa il mestiere dell’apicoltore.
Nel comparto cioccolato ecco che Venchi (7) interviene in un padiglione hi tech, disegnato da Carlo Ratti Associati, introdotto da "una parete mangiabile" costituita interamente da praline. Per non parlare della stanza degli assaggi dotata di riconoscimento facciale che rivela le sensazioni che nascono mentre si gustano i diversi tipi di cioccolatini Venchi. (#venchiemotions).
E poi Urbani Tartufi (8), Fileni, la focaccia Ulivo Bistrot (9) e molto molto di più.

Un accenno anche a quegli spazi dedicati ai più piccoli - dai 4 agli 11 anni - come "L'agriBottega dei bambini" dove ci saranno laboratori della durata di due ore ciascuno per imparare, tra l'altro, a conoscere concretamente il percorso degli organismi naturali. "Un momento di relax per i genitori che potranno girare nel parco sapendo di lasciare i figli in un luogo adatto a loro e con atelieristi in grado di parlare diverse lingue" - ha affermato Franca Guglielmetti presidente CADIAI.

Nel settore non food, in particolare nell’arredo tavola e cucina, non mancano protagonisti di spicco come TVS. L’azienda marchigiana ubicata all’interno dell’area “La casa e più”, propone una selezione dei suoi prodotti più rappresentativi suddivisi in 4 aree tematiche, dagli strumenti per cotture monoporzione e articoli per idee regalo, a prodotti dedicati alla cottura a induzione. Tra le tante line quelle Artusi2.0 di Antonio Citterio.
E allora andiamo tutti al Parco (10). Attenzione, però, a non perdervi anche se un cane da tartufi potrebbe farvi riguadagnare l'uscita, magari al guinzaglio di Alice.

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