Il 2018 è stato è stato un anno particolarmente fortunato per la ristorazione con importanti consumi. 85 miliardi spesi nel 2018, le attività registrate presso le Camere di Commercio sono state 392.134, di cui 337.172 attive, ma il saldo tra quelle avviate nel 2018 (13.629) e quelle cessate (26.073) è di -12.444, il più corposo di sempre. Sono alcuni dei fenomeni fotografati dal recente “Rapporto RistoratoreTop 2019”, presentato a Rimini a marzo di fronte a 400 imprenditori del settore. Il rapporto, prodotto dal neonato Osservatorio Ristorazione, si è avvalso di diverse fonti, tra le quali FIPE, Movimprese, Infocamere, Istat, Censis e Coldiretti. Dati da non sottovalutare che confermano il successo costante e stabile del Fuori casa nel nostro Paese. Ma la popolarità non arriva per caso, servono impegno, sforzi, tempo dedicato, strategia e tanta visibilità mirata e intelligente. Ecco che per far fronte a quest'ultima leva per nulla banale e utile per chi opera nel settore ospitalità e ristorazione c'è, tra gli altri, DigiNetwork, Vetrina Toscana in Digitale, un gruppo di 8 piccole imprese che hanno deciso di intraprendere insieme un percorso per ottimizzare la reputation online, l'immagine, la comunicazione, il branding. Un nuovo modo di fare impresa che si avvale di un pool di esperti e di strumenti tecnologici aggiornati. Una full immersion nella formazione continua, un laboratorio a cielo aperto in cui teoria e pratica avanzano di pari passo. Stiamo parlando di una rete, infatti, con grandi potenzialità che ha a cuore l'universo enogastronomico e turistico dell'area fiorentina, con un focus particolare sull'approccio digitale. Ne fanno parte i ristoranti Boccanegra, La Forca, Kome, MangiaPizzaFirenze, Red Garter, ToscaNino, il catering Lo Scalco e l'agenzia di viaggi Beauty in Italy. Il Progetto cofinanziato dal Bando Microinnovazione B del Por Fesr Regione Toscana prevede quindi azioni studiate ad hoc per portare l'attenzione sui protagonisti del neonato sistema promozionale toscano. Come recentemente il blog tour che in una sola giornata ha dato la possibilità a foodblogger e opinion leader toscani di conoscere da vicino le diverse realtà del gruppo. Una vera promenade a tema food iniziata con le pizze molto speciali di MangiaPizza Firenze (1). Non pizze qualsiasi ma vere ciabatte toscane (2) dove ogni ingrediente, oltre ad essere di qualità, è rigorosamente del territorio. Così la farina Gran Prato del Molino Bardazzi di Vaiano, il pecorino e la mortadella di Prato. Per un prodotto digeribile e gradevolissimo al palato. E siccome post prandium deambula (anche se in realtà era ancora metà mattina), il tour - lente deambulare - è continuato alla scoperta delle storiche buchette del vino. Piccole finestre poste sui muri di alcuni palazzi antichi (3) della città che, a partire dal Seicento, servivano per il commercio diretto di Bacco. Grazie a questo elegante varco dalla cornice più o meno scolpita, veniva, infatti, riempito il fiasco del cliente. Un passato affascinate che ci ha illustrato con grande conoscenza e minuzia di particolari Violetta di Beauty in Italy, un'agenzia che da anni opera esclusivamente nell’incoming, creando formule personalizzate per turisti che vengono in Toscana per scoprirne le tradizioni e la cultura del “buon vivere”. Terminato il giro turistico nel centro città, è stata la volta di un'altra sosta gourmet. Il ristorante Boccanegra all’interno del Palazzo trecentesco Salviati-Quaratesi. L'elegante location specializzata in piatti che uniscono la tradizione fiorentina all’innovazione, propone una cucina tradizionale toscana rivisitata in chiave contemporanea e con un occhio di riguardo anche per chi è di fretta in pausa pranzo, grazie a un menù dedicato. Ospite anche il catering Lo Scalco che, fedele ai prodotti made in Tuscany, ha raccontato i trend più recenti in cucina e nell'arte della tavola. Da provare le tagliatelle con sugo di anatra all'arancia (4). Inno al cibo di casa nostra anche con ToscaNino, format distributivo, pensato per diffondere nel mondo la cultura enogastronomica toscana e l'artigianato di alta qualità legato al mondo del cibo. Rappresenta più di 150 piccoli produttori toscani che vengono esportati nelle più importanti città europee, per una vera esperienza di ”Tasting Tuscany”. Gola ma anche panorama mozzafiato... da ToscaNino c'è, infatti, una terrazza da cui si può godere della magnificenza architettonica della città. Magari davanti a uno Sbirulino sfornato a ciclo continuo con farine biologiche di grano toscano macinato a pietra, olio extravergine di olive toscane, sale marino e lievito madre (5). Dopo il ristorante che domina il centro città, ci ha aperto le porte anche La Forca che dal 1950 interpreta la cucina tradizionale toscana con prodotti tipici selezionati ed acquistati dal vicino mercato di San Lorenzo da piccoli produttori locali. Meritevole la scelta di specilizzarsi nella preparazione di piatti senza glutine.
A questo punto è d'uopo ricordare che la città del Giglio non è solo tradizione o culla rinascimentale ma è altresì specchio internazionale dove sono tante le realtà esotiche per un pubblico eterogeneo, sempre pronto a sperimentare nuove proposte gastronomiche. Così è stata la volta di Kome a pochi passi da Santa Croce, unico locale in Italia a possedere il bollino che certifica i processi produttivi e lavorativi del ristorante, garantendo la sicurezza alimentare insieme al savoir faire della vera cucina Giapponese. Un emozionante show cooking dal sapore fusion ha mostrato la bellezza di autentiche creazioni con cavolo nero e olio toscano Igp (6 - 7). E infine venne lui, il cocktail per eccellenza, il Negroni (8). Il blog tour è giunto al termine con la tappa molto gradita al Red Garter. Con più di 50 anni di storia alle spalle, questo bar tra i primi American Bar in Italia, ha un'ottima steakhouse, dove si ascolta musica dal vivo, si canta con il Karaoke, si segue lo sport e si gioca al trivial pursuit, un perfetto mix tra un locale inglese e uno spirito toscano.